Ci sarà un nuovo capitolo processuale per il frate cappuccino Francesco Bisceglia, più noto come padre Fedele. La sezione penale della Cassazione ha infatti annullato la condanna a nove anni e tre mesi di reclusione inflittagli dalla Corte d'appello di Catanzaro il 17 dicembre del 2012. La Camera di Consiglio è durata molte ore, segno evidente che la decisione non deve essere stata facile. Assai laconico anche il dispositivo riguardante l'ordine del nuovo processo: "Si annulla l'impugnata sentenza limitatamente ai reati ascritti al Bisceglia e si rinvia ad altra sezione della Corte d'appello di Catanzaro".

Estrema soddisfazione è stata logicamente espressa dall'avvocato di Padre Fedele, Eugenio Bisceglia (i due sono anche lontani parenti) che ha sottolineato che, contrariamente ai precedenti processi, "la Cassazione ha finalmente rispettato le norme del Diritto". La figura di Padre Fedele è sempre stata discussa e contraddittoria; un personaggio poliedrico, dalla presenza continua nella curva del Cosenza Calcio, ad inneggiare con gli Ultrà per i propri beniamini, alle presenze in televisione a fianco della pornostar Luana Borgia, fino alle feste di paese in cui si cimentava in balli "ai limiti del consentito", con arzille vecchiette del luogo.

Il religioso alternava alle comparsate in pubblico, anche un'attività incessante di missionario in Africa e di aiuto ai bisognosi , in particolare la fondazione di una struttura di accoglienza per extracomunitari a Cosenza chiamata "Oasi francescana".

Alle soglie dei 70 anni, nel 2006 arrivò l'accusa infamante da parte di una suora che accuso Padre Fedele ed il suo segretario Antonio Gaudio di averla violentata in più circostanze proprio mentre si trovava ospite nell'Oasi francescana.

"Invenzioni di una pazza" la etichettò il frate (nel frattempo sospeso a divinis e sottoposto all'obbligo di dimora), che si definì con la consueta vis teatrale "perseguitato come Gesù".

La vicenda appassionò come era normale aspettarsi, anche gli organi d'informazione, e tra uno scoop e l'altro (tra cui la presunta impotenza di Padre Fedele e la scoperta di un video porno nel suo PC in cui erano ripresi due religiosi impegnati in atti sessuali), il processo arrivò fino alla Corte D'Appello con la condanna.

Ora il nuovo colpo di scena e la revisione del processo anche per l'altro imputato Antonio Gaudio, a cui la Cassazione ha solo parzialmente annullato la condanna a sei anni e tre mesi inflitta in appello. La pena per il segretario di Padre Fedele sarà nuovamente stabilita dalla Corte d'appello del Tribunale di Catanzaro.