A circa trent'anni di distanza ha pagato con la vita per una colpa che non era sua. Così è morto Thomas Ward, appena ventunenne, cinque giorni dopo essere diventato papà di una splendida bimba. Il cugino John Ward ha atteso quel momento di massima felicità per sparare in petto alla vittima e vendicare così il duplice omicidio commesso dallo zio James che gli aveva ucciso i fratelli. Da quel giorno del 1993, quando James Ward fu ritenuto colpevole di quelle morti avvenute nel 1987, John ha covato la sua sete di vendetta verso il cugino che allora non era neanche nato.

Nel 2011, l'assassino mise anche in allerta la sua futura vittima, dicendosi apertamente "suo nemico" e che l'avrebbe colpito "al massimo della vostra felicità". Una minaccia che il giovane Thomas non avrà neanche compreso poiché era completamente estraneo ai fatti di sangue avvenuti più di trent'anni prima, e che avrà anche dimenticato fino all'aprile del 2013 quando si è trovato faccia a faccia col suo assassino annunciato. Dopo cinque giorni dalla nascita della figlia, tre uomini incappucciati sono entrati nel caravan in cui viveva l'uomo e l'hanno sparato al petto con un fucile calibro 12, uccidendolo sotto gli occhi della moglie.

Subito dopo l'omicidio, John Ward è scappato grazie ad un passaporto falso e si è stabilizzato in Danimarca con la sua famiglia. Durante il processo ha dichiarato che aveva deciso di fuggire perché era stata affissa una taglia da 50 mila euro per sapere dove fosse ed un'altra sempre da 50 mila euro per ucciderlo. Dopo un anno di latitanza, l'uomo è stato rintracciato dalla polizia, arrestato e sottoposto a procedimento giudiziario. In questi giorni è stato dichiarato colpevole di omicidio e dovrà attendere la sentenza relativa alla sua condanna. Intanto, con l'arresto del 33enne britannico, gli inquirenti sperano di aver posto fine a questi assurdi omicidi familiari, tramutatisi in una faida che ha portato alla morte di un giovane ventunenne innocente che aveva appena cominciato ad assaporare la gioia di essere diventato padre.