Da giorni i genovesi e i volontari ribattezzati gli Angeli del Fango si stanno dando da fare per rimuovere fango, detriti e ripulire le strade dal pantano della vergogna. Da dopo l'alluvione la gente reclama l'intervento delle istituzioni e tutti si chiedono che fine abbia fatto l'esercitoDa tre anni, per una causa legale e un iter amministrativo che procede a rilento, i fondi stanziati per mettere in sicurezza l'assetto idrico di Genova, sono in giacenza. Evidentemente non sono bastati i 6 morti, (tra cui due bambini), dell'alluvione del 2011 per velocizzare la trafila burocratica.

Questa volta c'è stata fortunatamente solo una vittima, ma viste le circostanze che l'hanno determinata, si poteva evitare.

La storia si ripete e la gente è rabbiosa. Ad essere adirati sono proprio gli Angeli del Fango che da giovedì stanno spalando fango e assistono con la collera nell'anima alla disperazione dei genovesi che in poche ore hanno perso tutto. Dappertutto si vedono detriti accatastati lungo le strade, in attesa di essere raccolti e smaltiti. In quei mucchi di rifiuti c'è la storia di migliaia di persone, che si sono viste spazzare via dalla violenza dell'acqua e del fango una vita di sacrifici e un futuro instabile. Cosa sarà di loro?

Gli Angeli del Fango sono stanchi di finire sui giornali, essere presenti sui social network ed essere etichettati da eroi.

Dopo giorni di duro lavoro chiedono l'intervento e la presenza dei rappresentanti del governo. Beppe Grillo (genovese dalla nascita), ha fatto il suo ingresso in uno dei luoghi colpiti dall'alluvione con a seguito la sua troupe di sostenitori. La sua presenza non è stata gradita dai volontari intenti a ripulire le vicinanze del Museo di Storia Naturale, qualcuno gli ha urlato: "Vieni a spalare". Un giornalista si è avvicinato al comico per porgli qualche domanda, ma quando è venuto a sapere che era un corrispondente della Rai, il leader del M5S ha tirato fuori dalla tasca del suo giaccone un foglio con le sue coordinate bancarie, dicendo al giornalista che avrebbe rilasciato l'intervista solo dietro pagamento di 2 mila euro da versare sul suo conto, che poi avrebbe provveduto a donare agli alluvionati di Genova.

La sua presenza ha dato l'impressione di una passerella, con tanto di telecamera pronta e riprendere ogni suo intervento. Infatti quando è sceso dalla moto e si è tolto il casco, ha provveduto a sistemarsi con il pettine i capelli come una star del cinema che si prepara a calcare il palcoscenico. Gli Angeli del Fango non hanno gradito la sua partecipazione e hanno reagito con veemenza: "Venite qui, vi buttate un po' di fango addosso e dite che siete stati a Genova a soccorrere gli alluvionati".

Beppe Grillo è stato costretto ad allontanarsi per evitare la ferocia dei suoi paesani.

Con la forza dell'ordine la situazione che si è venuta a creare non è stata migliore. In via Buenos Aires alcune pattuglie della polizia si sono presentate per presiedere la zona, dove un gruppo di volontari stava prestando soccorso. Uno dei presenti ha vessato con scherno gli agenti:"Venite a darci una mano, sporcatevi la divisa". Un poliziotto non ha preso bene la battuta, ed è esplosa la rissa fra la pubblica sicurezza e gli Angeli del Fango. A volte si ha l'impressione che questi scenari di "guerra" servano ai politici per imbastire le loro campagne elettorali, mandando alla gogna un popolo che è stanco di fare da capro espiatorio, quando dai piani alti si continua a sperperare denaro pubblico.