Poche ore fa si è tenuta a Bari una riunione tra il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e alcuni sindaci dei paesi salentini contrari all'approdo e al passaggio della Tap sul territorio pugliese. Ma partiamo da principio. Tap è l'acronimo di Trans Adriatic Pipeline e rappresenta un progetto con cui s'intende trasportare gas naturale fino in Europa partendo dalle riserve naturali presenti nel Mar Caspio. In realtà Tap è l'ultimo tratto di un tracciato di circa 4000 km: esso parte, infatti, dall'Azerbaijan, attraversa tutto questo paese insieme alla Georgia, taglia in due tutto lo Stato della Turchia per poi arrivare in Grecia, Albania e Italia.

Ecco, il progetto che coinvolge questi ultimi tre paesi è denominato Tap ed è lungo circa 870 km. L'arrivo in Italia di tale gasdotto permetterà di rifornire non solo lo stesso Stato italiano, collegandosi alla rete nazionale gestita da Snam Rete Gas, ma anche diversi altri Paesi europei come Germania, Francia, Austria, Svizzera, Regno Unito, Bulgaria. Si pensa inoltre di poter entrare in collegamento anche con alcuni mercati in crescita dell'Est Europeo come Croazia, Montenegro e Bosnia Erzegovina. Insomma un progetto di entità alquanto consistenti che in Italia dovrebbe approdare sulle coste adriatiche del Salento, in particolare presso San Foca, marina di Melendugno (LE). Il progetto prevede che tutto avverrà utilizzando una tecnica particolare, quella del microtunnel, secondo la quale non sarà effettuato nessuno scavo evidente sulla spiaggia e si tutelerà tutta la fascia costiera interessata, sia nel tratto terrestre che in quello marittimo.

Quindi, questo vuol dire che, se non ci saranno cambiamenti nel progetto d'origine, tutto il gasdotto sarà interrato e nulla sarà visibile dalla costa e lungo il tracciato. Va sottolineato inoltre che tale progetto ha ottenuto un forte appoggio dall'Unione Europea in quanto può consentire di ottenere una diversificazione degli approvvigionamenti di gas naturale (che ad oggi provengono da "zone politicamente calde" come Libia, Russia e Algeria) e quindi un rafforzamento della concorrenza che potrebbe anche voler dire una riduzione dei prezzi.

Nonostante l'argomento Tap possa così apparire tranquillo e interessante, ha fatto scatenare non poche polemiche e messo in piedi varie manifestazioni contro la sua realizzazione nella zona d'approdo italiana in territorio salentino. La paura è di un impatto negativo sull'Ambiente interessato dal passaggio del suddetto gasdotto e questo ha portato a fare delle valutazioni su eventuali approdi differenti rispetto a quello scelto nel progetto iniziale.

Ed è proprio su tale punto che verte l'assemblea tenutasi questa sera a Bari tra il Governatore della Regione Puglia e vari sindaci del Leccese e del Brindisino. Vendola ha così dichiarato: "Non è un giochino, intendiamo proporre alternative credibili e vere. Non giochiamo a rinviare o esorcizzare il problema". Intanto proprio ieri, 13 ottobre, Tap ha voluto porre l'accento sulla bontà del progetto nonché fornire una corretta informazione circa la questione degli espropri: essa ha assicurato a tutti i cittadini interessati che dopo la posa del gasdotto nessun terreno sarà sottratto agli attuali proprietari; solo le zone in cui saranno collocati il Terminale di ricezione e la valvola di intercettazione saranno acquistate da Tap. La società inoltre si mostra disponibile a qualsivoglia confronto bonario con la cittadinanza.