Continua l'attacco degli jihadisti dell'Isis all'enclave di Kobane, nella Siria settentrionale. E' il motivo per cui sono aumentati su questa zona i raid aerei americani. Dall'Osservatorio siriano per i diritti umani arriva la notizia che i terroristi avrebbero catturato e decapitato 4 miliziani curdi, tra cui tre donne. Attualmente l'Isis controllerebbe circa 70 villaggi che, per conseguenza, hanno provocato la fuga di circa 200000 curdi.

La Turchia cambia linea?

L'Isis, nella sua avanzata, ha soltanto una valle da superare per essere a Kobane.

A tal proposito Ankara si prepara a chiedere al suo Parlamento l'autorizzazione per compiere operazioni militari in Siria e in Iraq: una decisione che porterebbe la Turchia a schierarsi con la coalizione internazionale contro l'Isis. Gli jihadisti sarebbero anche molto vicini alla tomba di Suleiman Shah, nonno del fondatore dell'impero ottomano Osman I. Il governo turco difenderà la zona, considerata territorio turco, da qualsiasi aggressione. Sky news ha reso noto che Ankara avrebbe già schierato, lungo il confine siriano, una quarantina di carri armati. Nel frattempo, anche il Regno Unito ha iniziato a bombardare le postazioni dell'Isis in Iraq. Il suo ministro dell'Interno, Theresa May, ha espresso la sua preoccupazione circa la possibilità, per l'Isis, di entrare in possesso di armi chimiche, biologiche e nucleari.

Invece, una buona notizia giunge dall'Algeria: sono stati identificati alcuni componenti del gruppo jihadista che ha assassinato l'ostaggio francese Herve Gourdel.

Interviste della CNN

La Cnn ha mandato in onda un'intervista esclusiva ad un miliziano dell'Isis di nome Abu Talha. Questi ha definito propaganda i bombardamenti contro l'Isis e di scarso rilievo gli effetti.

Gli jihadisti sapevano che le loro basi sarebbero state facilmente individuate, ma ne hanno altre ancora di riserva. L'intervistato ha definito inutili i danni alle raffinerie controllate dall'Isis, perché avrebbero fonti alternative al loro finanziamento. Sempre la Cnn, ha intervistato un disertore dell'Isis di nome Abu Omar, che ha raccontato di come gli equipaggiamenti militari sono stati occultati sotto terra.

Sondaggio tra le truppe Usa

In un sondaggio di Military Times condotto tra le forze Usa, il 70,1% dei soldati americani sono contrari a reparti di terra schierati in Iraq. Sarebbe più utile che sul territorio iracheno combattessero solo truppe del paese. Inoltre, soltanto il 30% dei militari in servizio è convinto che la guerra in Iraq sia stata un successo. E sempre all'interno dell'esercito Usa, molti componenti sostengono che questa crisi in Iraq non si sarebbe verificata, se il presidente Barack Obama avesse lasciato un contingente americano sul territorio successivamente al 2011.