Non cala l'allarme per la diffusione del virus Ebola, con la notizia che al 16 ottobre 2014 il nostro governo ha deciso di varare una vera e propria task force per fronteggiare una situazione estremamente preoccupante, prevedendo all'uopo lo stanziamento di 50 milioni di Euro che serviranno a soddisfare l'appello in questo senso che è giunto dalle Nazioni Unite, cercando così di frenare sul nascere la diffusione dell'epidemia. Nel corso della conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri il Premier Renzi ha fatto ieri il punto della situazione, ricordando la complessità del problema del contrasto del virus Ebola che sta alimentando grandi preoccupazioni perfino negli Stati Uniti.

In Texas risulta contagiata una donna, che è una dipendente dell'ospedale di Dallas dove il virus era stato contratto anche da un'infermiera che aveva avuto in cura Thomas Duncan, il "paziente zero". La paziente è stata immediatamente posta in isolamento. Il timore di una diffusione dell'epidemia in america c'è, di fronte a questi fatti.

Pur predicando la calma ed invitando a non farsi vincere dalla paura per il virus Ebola, Il presidente del consiglio Renzi è sembrato comprensibilmente preoccupato e non a caso ha voluto precisare che l'allerta è da ritenere ai massimi livelli. La notizia del giorno, al 16 ottobre 2014, è però un'altra e cioè due C-130 pronti al trasporto di italiani contagiati da Ebola.

La novità è venuta da un vertice di Palazzo Chigi che ha visto la partecipazione dei ministri Alfano, Lupi, Mogherini, Lorenzin e Pinotti. Questo particolare la dice lunga sulla  difficoltà di fronteggiare il nemico invisibile chiamato virus Ebola, nato in Africa e precisamente nel Congo nell'ormai lontano 1976.



I contagiati questi saranno immediatamente trasportati all'ospedale Spallanzani di Roma e al Sacco di Milano, strutture specializzate nella diagnosi e cura delle malattie infettive.





La comunità internazionale si sta quindi attivando in tutte le direzioni per contrastare il virus Ebola, ma c'è la consapevolezza di dover combattere una battaglia che non si annuncia affatto facile, perché ogni errore in fase di prevenzione sarà pagato ad alto prezzo. Nel "villaggio globale" che è il mondo del 2014 anche le malattie come il virus Ebola diventano inevitabilmente un problema dell'intera comunità internazionale.