Passi in avanti al 4 novembre 2014 da parte degli investigatori impegnati nello scioglimento del rebus legato a Elena Ceste, la mamma di quattro figli di Costigliole d'Asti trovata morta di recente, dopo molti mesi di infruttuose ricerche. Secondo quanto trapela il medico incaricato di eseguire l'esame autoptico ipotizza che Elena Ceste sia morta in tempi molto rapidi, per asfissia. Il corpo infatti, al 4 novembre 2014, non sembra evidenziare segni di coltellate né tracce di sostanze venefiche. Come probabilmente saprete i sospetti si concentrano massimamente sulla figura del marito Michele Buoninconti, che peraltro seguita a professarsi non colpevole fino a prova contraria, che oggettivamente tarda ad arrivare nonostante l'impegno profuso per la necessità di dare un volto e soprattutto un nome al responsabile dell'ennesimo caso di femminicidio.





Il vero problema di questa inchiesta è il fatto che manca l'arma del delitto e non è certo un aspetto di scarso rilievo. Tutti gli indizi portano costantemente al marito che nei mesi ha lasciato intendere invece che è bene percorrere ben altre piste. I media hanno dato ampio credito all'ipotesi suicidio o incidente visto che Elena Ceste era persona depressa e vinta dal peso del senso di colpa per una probabile esperienza extraconiugale che si era ingenuamente concessa, ma da questo a porre in esse l'insano gesto di privarsi del bene più prezioso, la vita, ce ne corre. Davanti al dato, grottesco, che quel mattino nessuno vide la 37enne uscire senza vestiti nonostante basse temperature, l'ipotesi di un allontanamento volontario perde consistenza come pure resta da capire la mancanza degli occhiali da miope indispensabili per la donna.





Vi ricordiamo che i cani molecolari impegnati nelle laboriose indagini si fermarono all'altezza dell'ingresso nel cortile, come se Elena non fosse mai uscita con le sue gambe) da quel luogo. Se uccisa nella casa di famiglia, magari per soffocamento come si sta ipotizzando in queste ore, il suo corpo può essere stato nascosto con grande abilità per poi essere portato nel famoso canale in seguito oppure Elena Ceste deve essere stata caricata su un mezzo e fatta uscire già morta al cortile la mattina stretta anche se i tempi per questa operazione sembrano davvero strettissimi.

Ma perché, a pensarci bene, Michele Buoninconti avrebbe dovuto uccidere la moglie? Solo perché lo aveva tradito e gliel'aveva ingenuamente confessato? E' come se in quest'indagine mancasse un fondamentale passaggio che per ora, al 4 novembre 2014, sfugge.