La notizia non è certo una grandissima novità per tutti coloro che seguono appassionatamente il caso di Elena Ceste fin dal giorno della sua scomparsa. Eppure sappiamo che non sempre le indiscrezioni sono seguite da una conferma ufficiale quindi è bene precisare quali sono i primi esiti dell'autopsia resi noti la scorsa settimana sui poveri resti della donna di Costigliole d'Asti.

Elena Ceste, aggiornamenti del 14/12: l'autopsia conferma che è stata uccisa

Come già era trapelato qualche settimana fa, gli esiti dell'autopsia confermano che Elena Ceste non è morta per annegamento né tanto meno per ipotermia.

Tale notizia fa cadere quindi ogni incertezza sugli ultimi minuti di vita della donna che certamente non si è suicidata gettandosi tra le acque del rio Mersa, il canale di scolo nel quale è stata trovata lo scorso 18 ottobre. L'unica causa della sua morte resta quindi essere l'omicidio e anche da questo punto di vista vengono ancora incontro gli esiti dell'autopsia: nel corpo in avanzato stato di decomposizione di Elena Ceste non ci sono tracce di ferite da taglio e anche i test tossicologici risultano negativi. Purtroppo la mancanza dell'osso del collo non permette di capire se la causa della morte possa essere lo strangolamento anche se, tale possibilità, risulta al momento tra le più probabili.

Elena Ceste, aggiornamenti del 14/12: Michele Buoninconti ancora il principale sospettato

La conferma che Elena Ceste è stata uccisa mantiene invariata la pista degli inquirenti che porterebbe a Michele Buoninconti come principale (e al momento unico) sospettato. A tal proposito le analisi più approfondite dei movimenti del cellulare del vigile del fuoco sembrerebbero incastrare l'uomo che si sarebbe trovato proprio nei pressi del rio Mersa verso le 9,00 della mattina di quel tragico 24 gennaio.

Pare che Michele abbia chiamato la vicina per chiedere se avesse visto Elena, proprio dal luogo nel quale successivamente è stato ritrovato il suo corpo. Se confermata, questa notizia metterebbe seriamente in difficoltà Michele che, nella descrizione di quanto accaduto quel mattino, ha sempre affermato di essersi trovato a casa alle 9,00 del mattino.