"Non più schiavi, ma fratelli" è il tema scelto da Papa Francesco per la 48° Giornata mondiale della Pace che si celebra l'1 gennaio 2015. La schiavitù al centro dei discorsi di Francesco, intesa come privazione della libertà: della persona fisica, psicologica, da "lavoro schiavo", da immigrazione clandestina, i minori, gli "schiavi sessuali". La schiavitù è tema fondamentale per Francesco, tanto da aver invitato il 2 dicembre scorso le religioni del mondo in Vaticano, per la firma della Dichiarazione contro la schiavitù: un atto storico senza precedenti.

Il messaggio per la pace è da considerare la sintesi dei discorsi di papa Francesco. Tutti i temi sono stati trattati: lavoro, immigrazione, corruzione, povertà. Per Francesco ogni debolezza concorre a rendere l'uomo schiavo di un altro uomo.

Forme di schiavitù moderna

Francesco fa un elenco delle schiavitù moderne. Nonostante la schiavitù sia riconosciuta come una forma di "lesa umanità", sia stata abolita nel mondo, continuano a sussisterne di nuove. E così per "lavoratori e lavoratrici", bambini compresi, costretti a lavorare in condizioni al di sotto degli "standard minimi internazionali". Il pensiero di Francesco si rivolge ai migranti e clandestini esposti alla fame, abusati e spogliati dei beni, mentre tentano di raggiungere Paesi con maggiori garanzie di vita.

Aggiunge parole forti che fanno riflettere, affermando che i migranti sono costretti ad accettare condizioni di lavoro indegne "quando le legislazioni nazionali creano o consentono una dipendenza strutturale del lavoratore migrante rispetto al datore di lavoro, ad esempio condizionando la legalità del soggiorno al contratto di lavoro".

Ha parole per le schiave della prostituzione, per le donne costrette a sposare uomini non voluti cui sono state vendute. Ricorda bambini e adulti finiti nella rete del traffico di organi - di cui non si ha più traccia -, i bambini soldato, l'infanzia usata per l'accattonaggio o la produzione e vendita di droghe, i bambini venduti dietro "forme mascherate di adozione internazionale".

Francesco ricorda quanti sono stati rapiti da gruppi terroristici e sono nelle loro mani. Pensiamo a Greta Ramelli, Vanessa Marzullo, padre Paolo Dall'Oglio, spariti in Siria, di cui non ci sono tracce.

Cause della schiavitù

L'altro non è visto come fratello. L'uomo è un oggetto, la persona utilizzata come merce di scambio per i propri fini di potere e ricchezza. Questa la motivazione alla base della schiavitù umana. La povertà, la mancanza di lavoro, di luoghi di apprendimento culturale, spingono l'uomo a cercare una via di emancipazione; a credere a quanti gli mostrano una strada ingannevole, di futuro possibile. Le cronache recenti hanno portato alla luce, in Italia, l'arrivo di giovanissimi per essere la manovalanza dei signori dell'accattonaggio.

La corruzione è altro elemento fondamentale come causa della schiavitù. Le parole si riferiscono agli intermediari che favoriscono il traffico di persone per l'arricchimento personale.

Impegno comune

Francesco si rivolge a tutti per un impegno comune affinché le nuove schiavitù cessino di esistere. Chiede agli Stati una lotta globale alle schiavitù, così come le organizzazioni che le gestiscono si avvalgono di reti globali. Chiede alle imprese di dare ai propri dipendenti uno stipendio dignitoso e di vigilare affinché non ci siano forme di schiavismo all'interno della rete di distribuzione. Si rivolge ai consumatori, invitandoli a considerare gli acquisti come atti morali. Le parole sono incisive, parla degli acquisti d'ogni giorno, in cui ci si può imbattere in prodotti realizzati mediante sfruttamento di persone: "Alcuni di noi, per indifferenza, o perché distratti dalle preoccupazioni quotidiane, o per ragioni economiche, chiudono un occhio".