Lunedì 8 dicembre, un giorno di Festa per tante persone, ma non per la famiglia Stival, che alle 18.00 ricevono una visita da tempo aspettata, quella dei carabinieri che con un mandato hanno prelevato la Signora Veronica Panarello, madre del piccolo Loris ucciso barbaramente sabato 29 Novembre.
Tante le indiscrezioni e le opinioni emerse in questi nove giorni, l'opinione pubblica, i giornalisti, un paese intero che si interroga su cosa possa essere accaduto quella mattina e chi possa aver compiuto un gesto così inaudito.
Al termine dell'interrogatorio, che questa volta si è tenuto in procura, viene contestato alla donna il reato di omicidio e occultamento di cadavere con successiva notifica del fermo.
Una conclusione che se nelle prossime ore dovesse essere confermata, vedrà l'arresto della madre del piccolo Loris, aggiungendo amarezza e tragicità a questa vicenda
L'uccisione di un' innocente vita, barbaramente compiuta da un carnefice inaspettato, da cui il bambino avrebbe dovuto, invece, ricevere protezione.
Veronica Panarello è passata dunque da persona "ascoltata", come spesso dichiarava il suo legale, a "indagata".
Tanti i punti cardini che hanno determinato la "Svolta", innanzitutto la mezzora buca, trascorsa dal momento in cui la donna avrebbe accompagnato il figlio più piccolo in ludoteca a quando si è recata al corso di cucina, dove peraltro risulta essere arrivata in ritardo.
L'altro punto sconcertante è il passaggio, verificato da alcuni video, dell'automobile della donna nei pressi della strada che porta al Mulino dove Loris è stato rinvenuto cadavere, e infine l' altro punto non meno sono le contraddizioni emerse dal racconto di Veronica Panarello fin dal momento della scomparsa.
Secondo quanto emerso dagli inquirenti, tutto è stato compiuto soltanto da lei, non vi sono altri complici.
Vicini alla Svolta?
Il giorno dell'Immacolata si è, dunque, trasformato così nel giorno della svolta, che tuttavia riceverà conferma soltanto nelle prossime ore.
Può aver agito da sola e perché?
Ci vuole premeditazione per strangolare una persona con un laccetto, per legargli i polsi, non è un fatto che avviene in preda a un raptus e poi altrettanta freddezza ci vuole per occultare il cadavere e recarsi tranquillamente ad un corso di cucina.
Stiamo parlando di una madre, di una donna, da un passato sconcertante, e spesso vittima di depressione.
Ma il paese, i parenti, possibile che non hanno fatto caso ai segnali che sicuramente il disagio di quei giorni ha fatto emergere?
Non stiamo parlando di una grande città ma di un paese con pochi abitanti,i quali si conoscono tra loro, e il cacciatore davvero non sa nulla e non è coinvolto?
Viene difficile credere a tutto questo e soprattutto si rimane sconcertati dalla reazione degli abitanti del luogo, che dichiarano di voler tornare alla normalità.