Drammatici sviluppi per quanto riguarda il delitto del piccolo Loris Stival: la madre Veronica Panerello è stata portata nel carcere di Catania con l'accusa di omicidio aggravato (dalla crudeltà) e occultamento di cadavere. Secondo la Procura di Ragusa la mamma di Loris ha agito da sola. La donna nega tutto, perfino di essersi mai recata in alcuni luoghi che pure sono nelle vicinanze di casa.



La figura del pensionato 65enne che ritrovò il bimbo morto sembra quindi destinata a uscire di scena, in quanto l'uomo per gli investigatori non ha alcuna responsabilità.

Complicatissima la situazione del marito di Veronica, padre di Andrea Loris, che al dramma della morte di un figlio di soli 8 anni deve ora aggiungere un'altra tragedia e cioè l'ipotesi che a ucciderlo sia stata sua moglie, mentre lui era lontano per lavoro.

Cosa può essere accaduto

Che tipo di interpretazione si può dare di un delitto così efferato? Da un punto di vista criminologico non esiste una spiegazione razionale. Se davvero è stata la madre a commettere il turpe atto l'unica spiegazione è che ha rimosso tutto l'accaduto perché la sua psiche non riesce a sopportare il peso del rimorso.

Naturalmente si tratta di casi rari, ma che hanno dei precedenti documentati: quando la realtà di un fatto è insopportabile la mente può cancellarlo per permettere al soggetto di non impazzire.

Stiamo parlando - è bene ricordarlo - di un soggetto molto fragile dal lato psicologico che non a caso in passato tentò per due volte il suicidio.

Tutto ciò premesso, è giusto continuare a considerare Veronica non colpevole fino a condanna definitiva come previsto dal nostro ordinamento e dalla nostra Costituzione. Ci sono al momento tanti indizi contro la madre di Loris ma senza una confessione la prova decisiva al momento non c'è ancora.

Gli inquirenti vogliono fare ora la prova del dna per vedere se tracce del codice genetico di Veronica si trovano sotto le unghie del piccolo che ha disperatamente lottato prima di soccombere. Si parlerà a lungo di questo efferato crimine che sembra presentare analogie con un altro "famoso" caso di cronaca nera e cioè quello di Cogne.