Brutte notizie per il nostro Paese che a quanto pare è sempre più provato e malconcio a seguito della crisi economica che ormai lo attanaglia da diversi anni. Secondo l'annuale rapporto del Censis a seguito della crisi il ceto medio che da sempre è il motore portante della nostra economia è uscito distrutto in quanto molti hanno perso il lavoro, la disoccupazione ha raggiunto livelli record e dunque questo stato di cose crea tantissima incertezza e insoddisfazione in larghi strati della popolazione italiana. Incertezza che colpisce moltissime persone e moltissime famiglie che non sanno che tipo di futuro aspetta loro e i loro cari e che dunque vedono aumentare il loro pessimismo.
Ovviamente tutto ciò fa si che la coesione sociale sia fortemente a rischio e dunque il Censis in questo suo rapporto non esclude una eventualità che fino a poco tempo fa si pensava fosse impossibile in Italia. L'eventualità in questione è quella della possibilità che scoppino dei veri e propri tumulti e che essi in pratica sfocino in delle vere rivolte soprattutto in determinate zone dell'Italia. Queste zone in particolare sarebbero state identificate nelle periferie delle grandi città che sono certamente fra i luoghi più a rischio sotto questo punto di vista.
Quindi insomma il Censis dipinge una situazione analoga a quella accaduta tempo fa nelle periferie parigine e che come sappiamo hanno creato e creano tuttora delle fortissime tensioni sociali.
Del resto queste situazioni sono spinte anche dal vertiginoso aumento della povertà dovuto principalmente alla perdita di lavoro di moltissime persone tanto che da questo punto di vista i numeri della disoccupazione sono davvero impietosi. Basti pensare che al momento in Italia vi sono quasi 8 milioni di individui che non lavorano tra disoccupati, inoccupati e gente che pur non cercando attivamente lavoro sarebbe disponibile a lavorare.
Tutto questo ovviamente ha messo in forte rischio la coesione sociale che in Italia è sempre stata molto forte ma ora appare certamente molto provata da questa pesante crisi che tutti stiamo vivendo.