Prima ha ammazzato il cuginetto di soli 5 anni, poi lo ha seppellito sotto un cumulo di neve, e infine con grande lucidità ha studiato alla perfezione il modo per sviare le indagini, fingendo un rapimento da parte di sconosciuti mascherati e spingendo la polizia a cercare un fantomatico furgone nero che, in realtà, non era mai esistito. Invece, il corpo senza vita del piccolo Kenneth si trovava a pochi passi dalla roulotte dove Tiffany viveva insieme alla sua famiglia e dove aveva compiuto l'atroce delitto.

Strangola il cugino, lo seppellisce nella neve e poi finge che è stato rapito

Tiffany, 19 anni, viveva in una casa roulotte nell'Upstate New York.

Alla mamma della ragazza erano stati affidati il piccolo Kenneth e le sorelle gemelle, dopo che i genitori ne avevano perso l'affidamento. La signora Brenda, dovendo recarsi dal medico, ha lasciato i bimbi in custodia alla figlia Tiffany. La giovane, non si sa ancora per quale motivo, in un impeto di rabbia, ha dapprima colpito violentemente alla testa il cugino di 5 anni e poi lo ha ucciso strangolandolo. Subito dopo aver commesso l'omicidio, ha preso il corpo senza vita del bambino, l'ha gettato in un fossato e l'ha coperto con della neve. E poi la messinscena: la 19enne ha chiamato la madre, dicendo che degli sconosciuti mascherati si erano intrufolati nella roulotte, l'avevano bloccata e si erano portati via Kenneth, caricandolo su un furgone nero.

Le ricerche della polizia e la macabra scoperta del cadavere

La signora Brenda, dopo essere rientrata di corsa alla roulotte, ha convinto la figlia ad avvisare la polizia. Senza batter ciglio, Tiffany ha raccontato alle forze dell'ordine la stessa storia propinata alla madre e i poliziotti si sono messi subito alla ricerca dei rapitori mascherati e del furgone nero descritto dalla ragazza.

Dopo alcune ore, gli investigatori hanno voluto risentire la 19enne che, messa sotto pressione dagli agenti, ha cominciato a perdere sicurezza e a contraddirsi. Nel frattempo, un cane poliziotto fiutava una pista a pochi passi dalla roulotte dove viveva la ragazza: la polizia, dopo aver scavato un cumulo di neve, ha rinvenuto il corpicino senza vita del povero Kenneth.

Le indagini delle forze dell'ordine hanno fatto ricadere tutti i sospetti su Tiffany che è stata arrestata con l'accusa di omicidio di secondo grado. Dinanzi al giudice, la madre della presunta assassina ha riportato che la figlia ha problemi mentali, soffrendo di disturbi bipolari. Nel frattempo è emerso come la casa roulotte in cui viveva la ragazza con la madre e i cugini fosse in condizioni al limite della vivibilità e le autorità preposte stanno lavorando affinché i due fratelli dello sfortunato Kenneth non vivano più in quel luogo inadatto ad un'esistenza dignitosa.