In due blitz contemporanei, le forze speciali francesi sono riuscite ad uccidere i killer responsabili dell'attentato terroristico alla sede del giornale satirico "Charlie Hebdo", a Parigi. Gli efferati assassini, due fratelli, Said e Cherif Kouachi, si sono rifugiati in una tipografia di Dammartin (con un ostaggio), mentre altri due killer si sono nascosti in un piccolo market di Parigi che vende prodotti ebraici, dove tenevano prigionieri cinque ostaggi.
Charlie Hebdo, uccisi i terroristi responsabili della strage
Dopo il tremendo attentato nella sede parigina del giornale satirico "Charlie Hebdo", i due fratelli Kouachi sono fuggiti verso nord e hanno deciso di rifugiarsi in una tipografia la "Creation Tendance Decouvert", a circa quaranta chilometri a nord di Parigi.
I terroristi sono poi sono usciti dall'agenzia sparando all'impazzata contro le forze speciali francesi. Ma i due killer non l'hanno fatta franca, dato che sono stati uccisi negli scontri con la polizia. Dopo il blitz a Dammartin, le forze speciali hanno fatto irruzione nella zona sud di Parigi, dove un terzo killer, Amedy Koulibaly, sospettato di essere un affiliato jihadista dei fratelli Kouachi, ha assaltato un negozio kosher a Parigi. Teneva prigionieri cinque ostaggi, tra cui un bambino. Koulibaly, secondo le ultime indiscrezioni, riportate da "Repubblica" sarebbe stato ucciso dalle forze speciali francesi, che avrebbero liberato gli ostaggi sia a Parigi che a Dammartine.
Charlie Hebdo, pista qaedista nell'attentato terroristico
"Repubblica" riporta anche che lo scorso 6 gennaio i servizi segreti algerini avevano avvisato la Francia dell'imminenza dell'attacco terroristico.
E' dunque rintracciabile la pista di al-Qaeda nell'attentato terroristico alla sede del settimanale satirico "Charlie Hebdo". Infatti, secondo fonti dell'intelligence yemenita, uno dei fratelli autori della strage di Parigi avrebbe fatto parte di una filiale di al-Qaeda, denominata Aqap, la quale raccoglie i più temibili terroristi provenienti dall'Arabia Saudita e dallo Yemen.
Dopo l'attentato alla sede parigina del giornale satirico "Charlie Hebdo", sale l'allarme-terrorismo in Italia. Il sottosegretario delegato all'intelligence, Marco Minniti ha più volte denunciato i rischi di fronte al Parlamento. Il Governo ha già disposto il potenziamento della sorveglianza. Si stanno effettuando controlli sempre più stringenti sui mezzi che potrebbero essere impiegati per effettuare attacchi terroristici sul territorio nazionale.