A Roma è scattata una maxioperazione da parte della Guardia di Finanza riguardante alcune gravi attività di corruzione, ridenominata "Vitruvio". Tali attività illecite si basavano su appalti illegali e controlli praticamente assenti in alcuni cantieri edili, tutto ciò in cambio ovviamente di denaro. Questo è accaduto a sole poche settimane dallo scandalo di Mafia Capitale, una nuova inchiesta che vede coinvolti imprenditori, tecnici e funazionari pubblici di una ASL romana, una storia di tangenti (dai 1.000 ai 1.500 euro) e di accordi sporchi tra imprenditori e dipendenti pubblici.
Secondo quanto riscontrato dagli inquirenti, molti dei controlli sui cantieri edili venivano omessi e se risultava esservi qualche attività svolta irregolarmente o con abuso, tutto ciò veniva sanato in cambio di denaro o di favori personali. Tra i ventidue arrestati, sedici sono finiti ai domiciliari, mentre i restanti sei avranno l'obbligo di presentarsi tutti i giorni presso la Polizia Giudiziaria. Tra di loro ci sono dei funzionari pubblici impiegati in degli uffici tecnici, imprenditori e professionisti, tutti accusati di concussione e corruzione. Intercettazioni telefoniche, rilevamenti contabili e pedinamenti sono andati avanti per mesi su disposizione della Procura di Roma, da parte degli uomini dell'Unità speciale della Guardia di Finanza.
Durante le conversazioni intercettate, tali individui fanno riferimento a somme pagate a funzionari preposti al controllo dei cantieri in cambio di permessi speciali. In altre telefonate si fa riferimento a somme anticipate per l'apertura di un cantiere. Il pagamento di "mazzette" era in pratica divenuta una necessità per lavorare.
Nelle ultime ore gli agenti della Guardia di Finanza hanno svolto più di quaranta perquisizioni presso abitazioni, studi privati ed uffici pubblici di Roma. Tuttavia il lavoro delle fiamme gialle è ancora lungi dall'essere terminato, infatti si stanno proseguendo ulteriori indagini per accertare altre eventuali responsabilità.