Non c'è pace per la cittadinanza romana: dopo i noti fatti di cronaca riguardo all'inchiesta su Mafia Capitale, che nemmeno un mese fa aveva scosso il Campidoglio attraverso i molteplici arresti di personaggi politici (tra cui l'ex primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno) invischiati con la criminalità organizzata (capeggiata dall'ex Banda della Magliana, Massimo Carminati), questa mattina (giovedì 8 gennaio 2015) le Fiamme Gialle hanno messo in atto un'altra retata, volta ad incastrare una ventina di funzionari e imprenditori che sarebbero accusati di corruzione e concussione.





Roma, gli arresti - A dire la verità non si tratta di un proseguimento di Mafia Capitale, dato che a questa inchiesta è stato assegnato il nome "Vitruvio" (storicamente il più famoso teorico dell'architettura romana) e sarebbero addirittura 28 le persone indagate, che avrebbero strumentalizzato la loro funzione al fine di trarne vantaggi economici e politici. Le forze dell'ordine stanno attualmente controllando diversi uffici pubblici e in particolare quelli dei Municipi della Capitale, con almeno una quarantina di perquisizioni capillari anche nelle abitazioni delle persone incriminate. L'attuale sindaco Ignazio Marino, insomma, avrà il suo bel da fare per contrastare (e magari risolvere una volta per tutte) il problema della corruzione che incombe da tempo sulla Capitale d'Italia.

Anche il governo Renzi, però, è chiamato a fare la sua parte dato che qualche nuova norma anti-corruzione è stata annunciata più volte nel corso del 2014 senza mai essere davvero presa in considerazione, ma alla giustizia italiana servirebbe almeno un inasprimento delle pene dai 6 ai 10 anni e soprattutto un notevole risarcimento per ciò che si è rubato.

Le misure cautelari adottate oggi rappresentano, quindi, solo l'inizio di una lunga lotta alla criminalità che Roma ha tutte le carte in regola per vincere, anche grazie all'aiuto dei nuovi mezzi di comunicazione, che permettono agli inquirenti di poter risalire velocemente ai colpevoli per coglierli in flagrante.