Un uomo ha rivelato di aver vissuto per anni in un incubo: quello di svegliarsi dal coma scoprendo di essere incapace di riuscire a comunicarlo a chiunque. Martin Pistorius, che ha sofferto della sindrome "Total Locked-in" per ben 12 anni, ha raccontato nel dettaglio la sua vicenda ed il suo desiderio di essere notato, di essere ascoltato e di essere amato.



Martin era un bambino sano che amava giocare, fino a che una malattia, probabilmente una forma debilitante di meningite, lo ha lasciato in uno stato vegetativo quando aveva solo 12 anni. Il bambino ha perso progressivamente l'abilità di muoversi e di parlare, ed i dottori confermarono che non trovavano più segni di consapevolezza mentale in lui.





I suoi genitori, Rodney e Joan Pistorius, si sentirono dire che Martin era virtualmente in coma, che non aveva più alcuna capacità mentale e che probabilmente sarebbe morto presto.

I due portarono il figlio a casa, con la speranza di farlo stare sereno fino alla sua morte, ed iniziando nel frattempo a fare tutto per lui, come lavarlo, nutrirlo e girarlo dal letto ogni due ore per evitare piaghe da decubito.

"Martin ha continuato ad andare avanti", racconta la madre, che ricorda di avergli sussurrato all'orecchio in un momento di debolezza "Spero che tu muoia", pensando che lui non fosse presente per sentirlo.



Ma Martin era consapevole di tutto quello che succedeva attorno a lui. "Dopo due anni di stato vegetativo, ho iniziato a svegliarmi.

Ero conscio di tutto, proprio come una persona normale", racconta l'uomo. "Mi sono reso conto del fatto terribile che avrei trascorso così il resto della mia vita, totalmente solo. 'Nessuno mi mostrerà mai tenerezza. Nessuno mi amerà mai', pensavo".   



Pistorius ha raccontato la sua incredibile storia in un libro, in cui ha scritto: "La mia mente era intrappolata in un corpo inutile, le mie braccia e le mie gambe non erano sotto il mio controllo, non avevo una voce.

Non potevo fare un cenno o un suono per far sapere a qualcuno che mi ero svegliato".



Per superare la schiacciante depressione di essere prigioniero nel proprio corpo, Martin decise di impiegare tutte le sue energie per smettere di pensare. "È un posto molto desolato in cui trovarsi, in un senso ti obblighi a sparire," spiega.





Durante le sue ore al centro diurno veniva lasciato per ore davanti alla televisione, dove trasmettevano repliche di Barney, il grande dinosauro viola per bambini, tutto il giorno. "Non posso neanche esprimere quanto odiavo Barney," dice Martin. È stato proprio l'odio verso il dinosauro a portarlo ad ottenere un po' di controllo. Iniziò controllando il cambiamento delle ombre nella stanza, per capire quando lo show sarebbe finito. Questo lo ha aiutato a riprendere il controllo della propria mente, e ad iniziare a pensare di nuovo.



Quando il suo cervello ha iniziato nuovamente a lavorare, il ragazzo ha fatto dei progressi incredibili, ed è riuscito a muoversi ancora, mostrando così alla propria famiglia che esisteva, che era ancora lì dentro.

Martin aveva 24 anni quando è finalmente riuscito a comincare con l'esterno.

Riconquistando l'uso del suo corpo, Martin ha imparato anche a scrivere al computer, ed ha iniziato a comunicare tramite un macchinario che legge ciò che lui scrive.

Oggi l'uomo ha 39 anni, e nel frattempo si è sposato, ha trovato un lavoro, creato una sua compagnia e scritto un libro, intitolato: "Ghost Boy: My Escape from a Life Locked Inside My Own Body".