Un uomo di trentadue anni di Kaohsiung city, seconda città dell'isola taiwanese per numero di abitanti, è stato rinvenuto morto all'interno di un internet point che frequentava abitualmente.
L'uomo è stato trovato dal personale del locale con la testa poggiata sul computer; in un primo momento si pensava che stesse dormendo, data l'abituale frequentazione del locale da parte della vittima che era solito intrattenersi per lunghi periodi alla postazione e che spesso si prendeva qualche pausa relax.
Uno dei dipendenti, riporta il Taipei times, si sarebbe accorto della morte dell'uomo di cui è stato reso noto il cognome (Hsieh), chiedendo l'intervento di un'ambulanza, ma a nulla è servito, dato che il cliente era già morto e all'arrivo in ospedale i medici hanno potuto solamente dichiararne la morte per infarto.
I medici hanno sostanzialmente confermato che la morte di Hsieh è stata causata da arresto cardiaco, una morte improvvisa causata da un periodo di gioco troppo prolungato. Il capo della polizia Weng Chun-neng ha aggiunto che probabilmente le temperature fredde, insieme allo stress causato dalle ore di gioco, possono aver contribuito alla morte dell'uomo. Il capo della polizia ha, inoltre, riferito che, per evitare spiacevoli inconvenienti, si consiglia di interrompre le sessioni di gioco ogni due ore e che le forze dell'ordine locali saranno impegnate nel monitoraggio di tale situazione, cercando di educare i gamers rispetto ad un corretto e salutare utilizzo dei computers nelle sessioni di gioco.
L'isola taiwanese ha, incredibilmente, già registrato episodi simili. Nel 2006 un uomo di trentasette anni è deceduto in un internet cafè della città di Tamsui; nel 2012 un diciottenne è deceduto in analoghe circostanze dopo aver giocato per quaranta ore consecutive al gioco Diablo3 e un ulteriore caso è stato registrato il primo gennaio di questo anno, quando un uomo dell'età di trentotto anni è morto in un internet point dopo aver giocato per cinque giorni consecutivi.