Russia e Ucraina hanno definito un accordo secondo il quale le forze attualmente belligeranti nelle regioni dell'Ucraina dell'est, i filorussi da una parte e le armate di Kiev dall'altra, ritireranno le armi pesanti dalle aree direttamente interessate dal conflitto in essere. La notizia è stata diffusa dal ministro degli esteri tedesco Frak-Walter Steimeier a seguito di un incontro con i suoi omologhi di Francia, Russia e Ucraina. Nel corso dell'incontro è stato lanciato un forte appello, in linea con quanto stabilito precedentemente negli accordi di Minsk, a cessare definitivamente le ostilità.

I ministri hanno sottolineato la gravità della situazione attuale, esprimendo tutta la preoccupazione per i continui scontri armati nell'Ucraina orientale che, malgrado gli sforzi congiunti, hanno visto una preoccupante escalation, procurando la perdita di molte vite tra militari e civili. I ministri hanno, inoltre, fatto sapere con un comunicato congiunto che "bisogna raggiungere progressi tangibili nella piena attuazione degli accordi di Minsk, in vista di un incontro programmato ad Astana, in particolare attraverso la creazione di condizioni rilevanti per un cessate il fuoco effettivo, un accordo sulle modalità per le consegne degli aiuti umanitari, e la continuazione del rilascio dei prigionieri"

Il conflitto in Ucraina orientale ha avuto inizio il 6 aprile 2014, quando dei manifestanti filorussi armati, secondo le testimonianze, si sono impadroniti di alcuni palazzi governativi nelle regioni orientali di Donetsk, Luhansk e Kharkiv.

La tregua siglata a Minsk il 5 settembre 2014 è stata subito interrotta durante le giornate immediatamente successive, precipitando ulteriormente la già critica situazione.

Il ministro tedesco Frank-Walter Steinmeier ha sottolineato che l'accordo raggiunto, per quanto non sia soddisfacente, rappresenta un passo avanti verso la risoluzione della crisi, mentre da Washington John Kerry e Federica Mogherini comunicano che le sanzioni contro Mosca resteranno finchè non sarà data completa attuazione agli accordi di Minsk.