Le ultime notizie sul caso di Yara Gambirasio raccontano di una lettera che l'indagato Massimo Bossetti, in carcere da circa nove mesi con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere, ha deciso di inviare al quotidiano Il Giorno affinché venisse pubblicata e raccontasse quale sia la sua posizione sugli eventi e quali le sue scelte difensive. Bossetti ha deciso di attaccare la Procura soprattutto su due aspetti: il primo riguarda la costruzione del mostro mediatico, quello che non riesce ad accettare è il fatto di essere stato indicato come un "orco" che uccide i bambini; il secondo il tentativo di patteggiamento che gli avrebbe permesso di avere una cella e condizioni di detenzione migliori ma lo avrebbe allo stesso modo costretto a dover ammettere qualcosa che non ha commesso in nessuno modo.
Yara Gambirasio: la strategia difensiva di Bossetti è mediatica
L'attacco alla Procura di Bossetti rientra pienamente nella strategia difensiva che l'uomo ha scelto. L'impianto accusatorio contro l'uomo è praticamente definito, a partire dal DNA e dalle prove materiali ritrovate sul furgone: l'uomo si trova in una situazione sempre più complessa per la costruzione di una difesa. La scelta, dunque, si è posta sul piano mediatico, Bossetti ha cercato di dimostrare quale sia stata la sua vita negli ultimi mesi in carcere. Parla delle umiliazioni subite dai suoi compagni di cella del carcere di Bergamo, dalla vita nel carcere che è un inferno, fatto di assenza di ogni stimolo vitale, di giornate trascorse a fissare il vuoto senza poter leggere un libro o una rivista o guardare la televisione.
Il suo timore riguarda anche la famiglia. Bossetti attacca il circo mediatico che si è costruito intorno all'omicidio di Yara Gambirasio e intorno alla costruzione di un capro espiatorio da dare in pasto alla gente e ai servizi di stampa. L'indagato teme per l'assedio a cui è sottoposta la sua famiglia, al fatto che la sorella venga minacciata e sia stata picchiata più di una volta in maniera misteriosa da persone di cui non si conosce l'identità.
Bossetti, la fede e la speranza nella giustizia
Le ultime news sul caso di Yara Gambirasio hanno raccolto alcune intercettazioni di Bossetti, dalle quali traspariva tutto il suo timore soprattutto per la prova del DNA, che, a suo modo di vedere, lo incastra in maniera definitiva. La sua preoccupazione maggiore resta quella di non poter dimostrare la sua innocenza contro una prova tanto schiacciante: nella lettera inviata al quotidiano Il Giorno ribadisce che l'unica cosa che dà un minimo di conforto è la preghiera, perché della giustizia umana e degli esseri umani non può fidarsi più.
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