Il pomeriggio dell'undici marzo 2015, compariva sull'edizione on-line del Corriere della Sera, nella sezione di Milano, un articolo dal titolo: "Ndrangheta, il fratello di Reitano: << chiesi aiuto per mio genero>>, sotto al titolo compariva con ampio risalto la foto dello scomparso cantante Mino Reitano, fratello di Gegè, noto percussionista dell'ex gruppo musicale e attuale Presidente dell'Associazione culturale - musicale "La vita è così".

L'articolo ritenuto diffamatorio è stato pubblicato dal Corriere della Sera on-line

La notizia divulgata in rete dal Corriere della Sera on-line, sezione Cronaca di Milano, è stata creata sulla scorta della deposizione testimoniale resa da Vincenzo Reitano (in arte Gegè) la mattina dello stesso giorno dell'undici marzo 2015, nel processo penale pendente avanti il Tribunale di Milano, a carico tra gli altri, dell'ex assessore regionale Domenico Zambetti.

In tale sede giudiziaria, Vincenzo Reitano ha confermato di aver chiesto a Domenico Zambetti, allora assessore alla Casa, un aiuto per il proprio genero che non riusciva a trovare lavoro. Le dichiarazioni rese da Vincenzo Reitano al Giudice in sede giudiziaria sono state elaborate dalla "Redazione Milano online" del Corriere della Sera, per creare il titolo e il corpo dell'articolo che ha portato il fratello dello scomparso Mino Reitano a sporgere querela nei confronti dell'autore dell'articolo (al momento sconosciuto perché la firma è genericamente attribuita alla "Redazione Milano online") e di tutti i soggetti che dagli accertamenti del caso fossero responsabili del reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa.

Infamante accostamento della famiglia Reitano alla 'Ndrangheta

"Le mie vicende personali"- dichiara Vincenzo Reitano - sono state strumentalizzate e utilizzate dall'autore dell'articolo in questione, distorcendo la verità - continua Vincenzo Reitano - addebitandomi addirittura rapporti con la 'Ndrangheta. "L'accostamento alla 'Ndrangheta - espone Gegè Reitano nell'atto di querela - oltre che inesatto e fuorviante, è chiaramente diffamatorio".

Il motivo principale per il quale il fratello di Mino ha voluto in maniera molto determinata sporgere querela nei confronti dell'autore dell'articolo pubblicato dal Corriere della Sera è stato l'inserimento di una foto di notevoli dimensioni del fratello Mino, scomparso un anno prima (il 27 gennaio 2009) dei fatti, avvenuti invece nel 2010 e oggetto della recente deposizione testimoniale, utilizzata per redigere l'articolo considerato da Gegè diffamatorio e lesivo dell'immagine e della memoria del defunto fratello Mino.

I Reitano sono conosciuti in tutto il mondo come gente perbene e rispettabile

La vicenda ha destato veramente tanto stupore in tutti quelli che conoscono personalmente la grande famiglia Reitano. La grande bontà e la totale disponibilità dei Reitano nei confronti dei bisognosi è nota in tutto il mondo. Sembra prorpio una beffa del destino, nel momento in cui Vincenzo Reitano, forse in un momento di necesità del genero, ha chiesto un aiuto, viene trattato come un delinquente senza scrupoli che scende a sporchi compromessi pur di ottenere un posto di lavoro per il marito di sua figlia. Per dovere di cronaca, corre l'obbligo di informare i lettori che Vincenzo Reitano è stato ascoltanto dal Magistrato soltanto come testimone e non pende su di lui nessun capo d'imputazione. Continua a essere una persona rispettabilissima.