Nell'ultimo anno, abbiamo sentito parlare di Guerrina Piscaglia nei modi più disparati. Inizialmente si pensava ad un allontanamento volontario quando scomparve (1 maggio del 2014) da Ca' Raffaello, un paesino in provincia di Arezzo, saltato agli onori della cronaca in seguito a questo caso divenuto di dominio pubblico. Un luogo tranquillo dove ci si conosce e si vive senza problemi, stretti nella comunità ecclesiastica, rappresentata da una figura tanto affascinante quanto ambigua incarnata da Padre Gratien, prete originario del Congo che aveva portato un'innovazione attraverso canti, balli, preghiere e coinvolgendo la popolazione che ne era rimasta entusiasta.



A subire il "fascino" del congolese, era stata anche Guerrina, donna di mezza età, con una situazione familiare difficile ed in cerca di un padre spirituale da cui avere conforto. Un matrimonio non proprio felice con Mirko, dal quale era nato un figlio con dei problemi di handicap. Negli anni, questo aveva sicuramente contribuito al suo declino anche dal punto di vista fisico (era notevolmente ingrassata col passare del tempo) oltre che psicologico.

Padre Graziano, così come lo chiamavano in paese, era molto vicino alla donna, talmente vicino da essere stato coinvolto nella vicenda della sua sparizione. Gli inquirenti analizzando i tabulati si erano resi conto di una fitta corrispondenza di messaggi e chiamate tra il prete e la fedele; messaggi che avevano fatto emergere una "presunta" relazione tra i due, nonché possibile movente di un eventuale omicidio.

Ad un anno di distanza sono emersi sempre più particolari che fanno presumere la morte di Guerrina per mano del prete; in mancanza del corpo della donna, sembrava improbabile un'incriminazione, che invece ha portato all'arresto di Graziano il 23 aprile, accusato di omicidio e soppressione di cadavere.

Ora Padre Graziano dovrà chiarire molti punti oscuri, sperando non si avvalga per l'ennesima volta della facoltà di non rispondere e faccia luce sui misteri che stanno dietro questa scomparsa.