L'Italia negli ultimi decenni è stata costretta ad affrontare la moltitudine di problemi causati dal cattivo funzionamento del Governo. Non basta sopportare la crisi e la mancanza di lavoro ma dobbiamo anche reggere l'enorme "peso" del mercato nero dei clandestini e tutto ciò che gira intorno agli scafisti e al business della clandestinità.

Asghedom Ghermay, uno dei trafficanti di profughi fermato nei giorni scorsi, quando arrivò come migrante al centro d'accoglienza catanese ottenne un permesso di soggiorno valido fino a maggio del 2019. In quest'ultimo periodo da profugo sfruttato è diventato uno sfruttatore.

Questa è infatti l'accusa che gli danno gli investigatori dopo che fu fermato giovedì scorso all'aeroporto di Fiumicino in partenza per la Germania.

I carabinieri hanno intercettato alcune conversazioni tra Ermias e Ghermay nelle quali entrambi spiegano come vengono effettuati sia la vendita che l'acquisto dei profughi clandestini.

Ghermay risulterebbe quindi il capo di questa sporca rete, infatti nelle intercettazioni è lui stesso a raccomandare agli altri trafficanti di evitare qualsiasi controllo in modo che i centinaia di migranti, senza alcuna identità, diventino a tutti gli effetti dei clandestini. Quest'ultimi vengono fatti entrare nei centri di accoglienza senza nessuno controllo e da qui vengono poi trasferiti con treni e pullman a Roma o Milano e successivamente nel resto d'Europa.

Inoltre questi clandestini vengono tenuti rinchiusi in alcune case di Catania e fatti dormire in piedi.

In alcune intercettazioni Ghermay fa capire che il suo unico desiderio è quello che i migranti arrivino nelle nostre coste sani e salvi, dato che per ogni numero di profughi i trafficanti hanno un guadagno. Ma questo è solo una parte di questo orrore, infatti quando una barca piena di migranti non arriva a destinazione o, peggio ancora, i migranti durante il loro viaggio perdono la vita il mercato nero oltre a non ottenere il guadagno sperato occulta anche il numero dei morti e dei dispersi.