La notizia è stata diramata dall'Ansa: il fuciliere italiano Massimiliano Latorre, ha ottenuto una proroga della sua permanenza in Italia, sino al prossimo 15 luglio. La decisione è stata comunicata dalla Corte Suprema indiana, la quale ha concesso al marò di restare in patria a causa dei noti problemi di salute. Latorre era stato operato al cuore il 5 gennaio scorso, dopo l'ictus che lo aveva colpito mentre era prigioniero in India. La decisione indiana, è stata presa alla fine di un incontro durato venti minuti, durante i quali è stato riesaminato sommariamente l'iter giudiziario che coinvolge ormai da anni i due fucilieri italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, quest'ultimo ancora attualmente in stato detentivo in India.
La compagna del militare italiano, Paola Moschetti, ha commentato positivamente la decisione indiana, sottolineando che Latorre avrà la possibilità di curarsi in un ambiente migliore e sicuramente più salubre. Ma poi ha aggiunto che si tratta solo di un sollievo temporaneo, che non risolve ancora la vicenda dei due marò e che va avanti ormai da molto tempo. La donna ha comunicato nell'intervista rilasciata all'Ansa, che il suo compagno Massimiliano, è stato ricoverato in ospedale negli ultimi giorni, perché aveva forti mal di testa e per questa ragione si è deciso di ricorrere alle cure ospedaliere in via precauzionale. Il caso marò è una telenovela senza fine: infatti la stessa Corte Suprema ha reso noto che è stata fissata una nuova udienza per la fine di aprile, in relazione al caso dei due pescatori indiani, uccisi per errore, in quanto scambiati per pirati il 15 febbraio del 2012 al largo delle coste dello Stato del Kerala.
I marò italiani si trovavano in servizio antiterrorismo internazionale a bordo della nave petroliera Enrica Lexie. Durante l'udienza di fine mese, si dovrà decidere se ad occuparsi del caso sarà la National Investigation Agency (NIA). Il presidente della Commissione Difesa, Elio Vito di Forza Italia, ha dichiarato tramite Twitter, che la soddisfazione principale, non è la proroga di tre mesi concessa dall'India, ma la libertà definitiva dei due fucilieri italiani.