È notizia di ieri che vi sono due nuovi indagati nel caso di omicidio di Elena Ceste: le ultime news rivelano come la Procura abbia aperto un fascicolo per una coppia di amici di Michele, il capo di imputazione è "minaccia grave in concorso". Intanto, giungono novità anche sulla condizione psicologica ed esistenziale di Elena: un amico di infanzia, poi divenuto amico virtuale di Facebook, ha raccontato al settimanale giallo quali fossero gli sfoghi della donna e di quale fosse la sua vita insieme ad un uomo che controllava tutto, finanche l'acquisto delle calze. Le indagini proseguono, ma sembrano ancora mancare elementi probatori decisivi per poter aprire il processo contro Michele Buoninconti.
Indagata una coppia di amici di Michele: ecco le ultime news al 01-05 sul caso di Elena Ceste
Le ultime news sul caso di Elena Ceste rivelano come una coppia di amici di Michele Buoninconti sia stata messa sotto indagine da parte della Procura per minaccia grave in concorso. Cosa significa? I due sono dei grandi e appassionati sostenitori dell'innocenza dell'uomo e così avrebbero agito per difenderlo. L'indagine è stata aperta per un fatto abbastanza increscioso: la coppia avrebbe, infatti, inviato un fax contenente minacce gravi ad uno dei legali difensori di Michele, Massimo Tortoroglio, colpevole di non fare tutto il possibile per scagionare l'amico. A quanto pare, il fax sarebbe stato inviato da un luogo pubblico e i carabinieri che sono stati mandati nella loro casa hanno sequestrato anche dell'altro materiale informatico che potrebbe rivelarsi utile alle indagini.
Le ultime news su Elena Ceste parlano delle violenze psicologiche del marito Michele
Intanto, spuntano sempre nuovi elementi atti a costruire quale fosse il rapporto tra Michele Buoninconti ed Elena Ceste: le ultime news, infatti, fanno riferimento ad alcune dichiarazioni rilasciate da un amico della donna al settimanale Giallo. Giandomenico Altamura, questo il nome dell'amico di infanzia e virtuale di Elena, ha riferito come la vita della donna fosse assolutamente "cronometrata" dal marito che decideva praticamente qualsiasi cosa lei potesse fare o non fare. Si tratterebbe di vera e propria violenza psicologica domestica: Elena non poteva decidere di andare dal parrucchiere o di comprare le calze senza l'assenso del marito, non poteva incontrare amici e viveva sotto stretto controllo a tal punto che il terrore più grande era che Michele leggesse i suoi sms o le sue conversazioni su Facebook. L'uomo ha aggiunto che Elena una volta gli confidò di sentirsi controllata dal marito e che soltanto quando aveva i turni di notte lei poteva liberamente utilizzare il computer.
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