Si tinge di giallo il delitto Elena Ceste, poiché il 7 maggio 2015 arriva la novità di una perizia che potrebbe anche dimostrare l'innocenza del 45enne vigile del fuoco Michele Buoninconti, attualmente detenuto con l'accusa di avere ucciso sua moglie, madre dei suoi quattro figli ora affidati ai nonni.
Sappiamo che in base alla ricostruzione offerta dalla Procura della Repubblica Buoninconti avrebbe commesso il femminicidio e poi occultato il corpo in circa 15 minuti. Più nel dettaglio avrebbe ucciso la moglie alle ore 8:45 e dieci minuti dopo si sarebbe diretto in auto verso il canale. Già alle 8:57 avrebbe contattato telefonicamente i vicini di casa, i coniugi Rava, per chiedere se sapevano dov'era elena e suscitando così il loro stupore. A questo punto avrebbe denudato la donna e avrebbe sistemato con cura il suo corpo, piegandolo su se stesso, allo scopo di non renderlo visibile. A questo punto secondo le indagini risulta che l'uomo ha chiamato la moglie sul telefonino alle 9:01 e alle 9:03.
La perizia in questione spiega che l'uomo non avrebbe avuto il tempo materiale per uccidere la donna e nascondere il suo corpo nel Rio Mersa, a circa un chilometro da casa, in quanto non avrebbe avuto abbastanza tempo.
Sappiamo che la Ceste sparì nel nulla il 24 gennaio 2014 e il suo cadavere fu rinvenuto solo il 18 ottobre 2015 in modo del tutto casuale, durante i lavori di pulizia di un canale ad opera di un soggetto privato. Gli investigatori non avevano trovato il cadavere che evidentemente era stato occultato con speciale perizia, visto che si trovava in un'area non troppo lontano dalla casa di famiglia, al punto che si sospetta ancora che potrebbe essere stato portato lì in un secondo momento.
Alcuni massmedia (Mattino 5, Libero) ipotizzano che la nuova perizia (di parte) potrebbe riscrivere questa drammatica vicenda. A ben guardare il comportamento dell'uomo è stato piuttosto bizzarro fin dall'inizio dell'inchiesta ma ciò potrebbe essere almeno in parte spiegato col fortissimo trauma subito per l'improvvisa perdita della madre dei suoi figli.
Sappiamo che in base alla ricostruzione offerta dalla Procura della Repubblica Buoninconti avrebbe commesso il femminicidio e poi occultato il corpo in circa 15 minuti. Più nel dettaglio avrebbe ucciso la moglie alle ore 8:45 e dieci minuti dopo si sarebbe diretto in auto verso il canale. Già alle 8:57 avrebbe contattato telefonicamente i vicini di casa, i coniugi Rava, per chiedere se sapevano dov'era elena e suscitando così il loro stupore. A questo punto avrebbe denudato la donna e avrebbe sistemato con cura il suo corpo, piegandolo su se stesso, allo scopo di non renderlo visibile. A questo punto secondo le indagini risulta che l'uomo ha chiamato la moglie sul telefonino alle 9:01 e alle 9:03.
La perizia in questione spiega che l'uomo non avrebbe avuto il tempo materiale per uccidere la donna e nascondere il suo corpo nel Rio Mersa, a circa un chilometro da casa, in quanto non avrebbe avuto abbastanza tempo.
Sappiamo che la Ceste sparì nel nulla il 24 gennaio 2014 e il suo cadavere fu rinvenuto solo il 18 ottobre 2015 in modo del tutto casuale, durante i lavori di pulizia di un canale ad opera di un soggetto privato. Gli investigatori non avevano trovato il cadavere che evidentemente era stato occultato con speciale perizia, visto che si trovava in un'area non troppo lontano dalla casa di famiglia, al punto che si sospetta ancora che potrebbe essere stato portato lì in un secondo momento.
Alcuni massmedia (Mattino 5, Libero) ipotizzano che la nuova perizia (di parte) potrebbe riscrivere questa drammatica vicenda. A ben guardare il comportamento dell'uomo è stato piuttosto bizzarro fin dall'inizio dell'inchiesta ma ciò potrebbe essere almeno in parte spiegato col fortissimo trauma subito per l'improvvisa perdita della madre dei suoi figli.
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