Un altro terremoto fa tremare il mondo del calcio. Il lato oscuro del pallone lo conosciamo da anni, l'ultimo ennesimo filone del calcioscommesse sta portando in queste ore decine di arresti. Coinvolge diverse società di serie C (Lega Pro) e dilettanti. Sui campi di provincia con poca erba, lontani dai riflettori e forse proprio per questo più facili da dirottare. Nel calcio minore non serve una grande organizzazione per convincere i giocatori, bastano due parole nello spogliatoio e la combine è fatta.
Sono rimaste coinvolte una trentina di squadre in Lega Pro e Lega Dilettanti.
Tra queste Pro Patria, Barletta, Brindisi, Sorrento, Torres, Vigor Lamezia. Il nuovo terremoto giudiziario che investe il mondo del pallone con l'inchiesta Dirty Soccer, ovvero calcio sporco.
Cinquanta arresti e 70 indagati
Una vera e propria rete ben organizzata che aveva messo le mani su una trentina di partite della stagione ancora in corso nei due campionati indiziati. La Procura di Catanzaro ha scoperto che questo inquinamento è provocato da un giro di scommesse clandestine ed un grande giro di soldi. Cinquanta sono gli ordini di arresto in un'operazione che ha preso il via nelle scorse ore, settanta gli indagati. Ci sono calciatori, allenatori, dirigenti di società sportive. Le manette sono scattate in 28 province: Bologna, Forlì, Cesena, Firenze, Napoli, Bari, Brindisi.
L'Aquila, Salerno, Avellino, Benevento, Catanzaro, Cosenza tra le altre.
In azione il Servizio Centrale Operativo della Polizia che ha coordinato l'indagine il cui capo è Renato Cortese: "Ci sono accuse pesantissime come associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva e anche altri reati. Parliamo sostanzialmente di calcio scommesse.
In pratica si tratta di truccare le partite, alterare gli equilibri dello svolgimento normale delle competizioni sportive per lucrare vantaggi economici notevoli a favore di scommettitori anche loro partecipi di questo progetto criminoso."
C'è di mezzo la 'ndrangheta
È una bufera che sta investendo da decenni il calcio italiano con risultati altalenanti.
La novità della nuova inchiesta è quella che ci sarebbe implicata anche la 'ndrangheta dietro alcune presunte combine, soprattutto nel Sud Italia. Secondo il procuratore della Repubblica di Termini Imerese Alfredo Morvillo: "È da tempo che ci rendiamo conto tutti di quanto accade nel mondo del calcio: fin dai campionati di seconda e terza serie è invaso da troppo denaro e da troppa gente di pochi scrupoli. Bisognerebbe, da parte dello Stato, trovare la maniera per intervenire e arginare questo fenomeno che ormai è pressoché inarrestabile. Il settore delle scommesse è molto facile preda di operazioni di riciclaggio, quindi non c'è da stupirsi se le organizzazioni di stampo mafioso trovino conveniente occuparsi di operazioni di riciclaggio in questo campo.
In Italia ormai il settore delle scommesse e quindi la prospettiva di facili guadagni, attira sempre più gente e capitali. In un Paese in difficoltà economiche, c'è tanta gente che spende del denaro per le scommesse, e questo deve far riflettere."