Solo ieri Matteo Renzi, ospite nella trasmissione di Massimo Giletti "L'arena", annunciava: "Nessun pensionato perderà un centesimo. Noi scriveremo una nuova norma rispetto al blocco dell'indicizzazione che restituirà in tasca a 4 milioni di italiani il 1 agosto 500 euro a testa". Naturalmente il premier si riferisce al mancato adeguamento delle Pensioni dovuto alla legge Fornero che è stata recentemente bocciata dalla corte costituzionale. In tempi di crisi si sa, è sempre difficile trovare fondi, ma Renzi ha la risposta pronta anche per questo.

Afferma infatti che il rimborso previsto non sarà totale ma che potrà partire già dal 1 agosto grazie ad un tesoretto di 2 miliardi di euro che il governo ha tenuto da parte per le emergenze, in particolare per lo stato di povertà.

Rimborso parziale pronto tra le polemiche e le sentenze

Renzi ha commentato anche la recente sentenza della corte costituzionale, la 70/2015, che ha stabilito che il governo deve restituire agli italiani i soldi, a questo punto lo si può dire, ingiustamente sottratti. Il premier afferma che la sentenza della consulta non è stata una sentenza politica e che "non ne è stato contento, ma si devono difendere le istituzioni rispettandole". Probabilmente avrà avuto in mente anche la bufera parallela che si è scatenata alla divulgazione dei vitalizi d'oro ai condannati in via definitiva, mentre i pensionati onesti vedevano decurtate le proprie pensioni.

Ma ecco che già all'indomani di queste rassicuranti promesse spunta un molto poco rassicurante mistero.

Che fine ha fatto il punto all'ordine del giorno?

Stanziare i soldi per restituire ai pensionati quanto loro sottratto dal mancato adeguamento Istat per il biennio 2012-2013 richiede certamente del tempo. Renzi ha assicurato che già dal 1 agosto i pensionati riceveranno 500 euro.

Ma per autorizzare una spesa del genere il ministero del tesoro ha la necessità di ricevere un provvedimento direttamente dal consiglio dei ministri approvato. Allora perché all'ordine del giorno della riunione di ieri mattina, di questa discussione in consiglio non c'era più traccia? Lo svela l'Huffington Post, che riporta anche le parole di Carla Cantone, segretaria pensionati Cgil, la quale ha affermato: "la questione aperta non può finire né qui né così.

Farebbe bene a confrontarsi con noi per non fare errori". In serata la fumata bianca, poi il governo rassicura che i soldi ci sono e che arriveranno, ma il tutto nell'incertezza più totale su modalità e importi. Si spera che il tutto non finisca come al solito in un'ennesima beffa che si aggiunge al danno.