Non si fermano le indagini per scoprire quale sia stata la dinamica della morte di Domenico Maurantonio, che ha perso la vita cadendo dal quinto piano dell'hotel "Da Vinci" di Milano, dove si trovava in gita scolastica. Sono emersi i primi risultati degli esami sul cadavere del diciannovenne, che frequentava il liceo "Nievo" di Padova: ebbene, non sono state trovate tracce di lassativo nello stomaco del ragazzo, il quale, però, aveva bevuto una massiccia dose di alcol. Il giornalista di "Panorama", Carmelo Abbate, ha esposto la sua tesi su questa triste vicenda.

Vediamone i dettagli. 

Ultime news Domenico Maurantonio, nessuna goliardata? Ecco la tesi di Abbate

Aleggia ancora il mistero sul caso di Domenico Maurantonio: i suoi compagni di classe hanno rilasciato le loro prime dichiarazioni, nelle quali rivelano di non essere assolutamente al corrente delle dinamiche della sua morte. Il giornalista di "Panorama", Carmelo Abbate, ritiene che non ci sia stato nessuno scherzo da parte degli studenti, dal momento che non è stata trovata alcuna traccia di lassativo nello stomaco di Domenico Maurantonio. "Occorre chiedere scusa ai compagni di classe di Domenico: tutto ciò che hanno scritto i giornali è letteralmente falso. Non c'è stata nessuna goliardata ai danni del ragazzo che poi è morto: inoltre, è falso che Domenico sia stato chiuso in bagno dai suoi compagni di classe", scrive Carmelo Abbate dalle colonne di "Panorama".

Secondo il giornalista, gli inquirenti, al momento, non possono escludere nessuna ipotesi: Domenico potrebbe essersi suicidato oppure potrebbe essere stato assassinato da qualcuno. Negli ultimi giorni si è parlato spesso della presenza di un misterioso uomo straniero all'hotel "Da Vinci" di Milano, molto probabilmente uno slavo.

Gli inquirenti stanno approfondendo questa pista. L'avvocato della famiglia di Domenico Maurantonio, Eraldo Stefani, invece, non è sicuramente dello stesso parere di Carmelo Abbate; il legale ritiene infatti che gli studenti sappiano la verità su quanto accaduto nella notte tra il 9 ed il 10 maggio, tanto che li ha esortati a rivolgersi personalmente a lui. L'impressione è che la svolta del caso sia ancora molto lontana.