Martedì 2 giugno, proprio nella giornata dedicata alla Festa della Repubblica una bambina di tre anni è stata azzannata alla gamba destra da un pitbull di proprietà di uno zio appena ventenne. È avvenuto a Lecce, in una villetta della nonna della bambina, cui la piccola era stata affidata dai genitori che avevano deciso di trascorrere il giorno di festa fuori città. La bambina stava guardando la televisione nel salone dell'abitazione quando improvvisamente il pitbull, che sembrava tranquillo e sotto controllo nel giardino della villetta, ha fatto irruzione proprio nel salone, aggredendo la bambina alla gamba destra.

La nonna, sentite le grida strazianti della nipotina, ha raggiunto il luogo della tragedia, attirando le attenzioni dei vicini, che sono intervenuti quasi subito, riuscendo a divincolare solo con grandi difficoltà l'arto della bambina dalle fauci del cane di proprietà dello zio. La bambina è stata immediatamente ricoverata al Vito Fazzi di Lecce e le sue condizioni sono apparse immediatamente disperate: vi è stato un primo intervento, con il quale diversi medici del nosocomio salentino hanno cercato di ricomporre l'arto, cui il grosso cane aveva reciso i vasi sanguigni all'altezza del malleolo. Mercoledì c'è stato un ultimo tentativo di salvare l'arto alla bambina, ma il processo di rivascolarizzazione non ha purtroppo avuto esito positivo. Inevitabile l'amputazione della gamba destra.

Il primario di Ortopedia, Giuseppe Rollo, non ha nascosto di aver pianto prima e dopo essere stati costretti all'amputazione. Il medico ha definito la vicenda come l'esperienza più brutta della sua vita, da non augurare neppure al peggior nemico. Il pitbull, nel frattempo, su disposizione del magistrato di turno, è stato posto sotto sequestro ed affidato al canile comunale di Lecce. Sul capo del giovane zio della povera bambina, con precedenti penali, pende al momento un'imputazione per omessa custodia di animale.

La triste vicenda leccese pone nuovamente all'attenzione di opinione pubblica ed autorità la natura e le modalità di custodia di cani di grossa taglia e comunque considerati tendenzialmente pericolosi.