Risveglio dallo stato di coma per la stella del talent turco Mutlu Kaya, ferita alla testa da un proiettile esploso nel giardino di casa la notte del 18 maggio scorso. La giovane stella dello spettacolo concorrente in un talent sollecitata dalle domande che le si rivolgono, risponde con il movimento degli occhi ed ha iniziato a formulare le prime parole.

Kaya era stata messa in coma farmacologico dai medici dell'ospedale di Diyarbakir di Instabul che l'hanno presa in cura ma essi, visto l'iniziale riassorbimento dell'edema causato dalla ferita alla testa, hanno iniziato il graduale risveglio della giovane.

Ex fidanzato fermato per aggressione che cagiona ferita alla testa alla giovane stella

Il fidanzato non gradiva la partecipazione allo show televisivo della ragazza. Il fatto è stato visto dagli inquirenti come un gesto di punizione ai danni di Kaya, "colpevole" di aver accettato di partecipare al talent musicale turco e per di più a braccia scoperte. Al momento dell'arresto il ragazzo pur ammettendo alle autorità giudiziarie di essere stato contrario alla presenza di Kaya al talent musicale, ha negato di aver commesso l'aggressione. Tuttavia ad oggi, il giovane resta l'unico imputato per aver cagionato alla ragazza la ferita alla testa potenzialmente mortale.

Intimidazioni, femminicidi in Turchia, Italia e in tutto il mondo

Le vessazioni, le intimidazioni ai danni di Kaya, sarebbero cominciati già nel momento in cui la giovane ha accettato di partecipare al talent. Kaya sarebbe stata minacciata dalla famiglia paterna e per questo è entrata in uno stato di forte ansia. Secondo quanto documentato dalle dichiarazioni rilasciate allo staff della trasmissione, ella confermava le sue paure, come il timore d'essere uccisa.

I delitti d'onore ed i femminicidi sono una piaga sociale diffusa a livello mondiale. In Turchia, secondo la piattaforma "Stop women homicides", nel 2014 quasi la metà del totale dei casi di violenza dovuti a reazioni delle donne a limitazioni alla libertà personale, sono stati 294. Nell'anno corrente siamo già a quota 91.

Tutto questo nonostante l'organizzazione di varie manifestazioni di protesta, come la giornata mondiale del 25 novembre 2014 istituita dall'Onu contro la violenza che non ha avuto la forza di estirpare il marcio che vi è nella distorta e negativa considerazione sulla donna in molti Paesi del mondo.