Scioccanti quanto al limite della follia le novità emerse dalla vicenda giudiziaria dell'attore afroamericano Bill Cosby. Stando alle notizie diffuse negli ultimi tempi dal New York Times, una tra le più illustri testate statunitensi, la storia diventa sempre più terribile. In modo freddo e paranoide, i contorni che la delineano sembrano quelli di un film thriller.

Gli abusi sessuali resi noti dal comico nel corso dell'udienza svolta nel 2005, successivamente trascritta e pubblicata dalla celebre testata americana, sono emersi in seguito alla denuncia da parte di Andrea Constand, ex impiegata della Temple University, che ha accusato Bill Cosby di averle fatto assumere degli stupefacenti per poi stuprarla.

La sicurezza di Bill Cosby

La questione della droga, in ogni caso, è diventata una prova schiacciante contro l'attore, grazie ad alcuni documenti emersi all'inizio del mese. Tuttavia, per quanto crude siano state le accuse mosse dalla Constand, il cabarettista non sembra affatto turbato. Bill Cosby, difatti, non nega di aver avuto un rapporto sessuale con la donna, ma era sicuro del fatto che fosse consenziente: non gli ha mai detto di piantarla, e non sembrava infastidita nel corso dell'atto. All'epoca dei fatti sessantottenne, il comico si autodefiniva "un buon lettore di persone", in grado cioè di decifrare immediatamente una situazione sentimentale o sessuale. Infine, tenendo accuratamente nascosta la cosa a sua moglie Camille, il personaggio televisivo ammetteva di aver pianificato di pagare gli studi universitari alla sua vittima.

Pagamento a mezzo agente

In un altro passaggio, l'attore ha fatto riferimento ad una cifra di cinquemila euro versata sul conto di Therese Serignese, un'altra delle donne che ha sporto denuncia contro di lui. Come nello scorso frangente, anche questa volta il pagamento, effettuato da Bill Cosby per mezzo del suo agente, temendo che potesse parlare con la sua coniuge, serviva per tappare la bocca alla malcapitata.

Il fondamentale, in casi come questi, è evitare lo scandalo da prima pagina, cosa che il settantottenne, in tal caso, sta vivendo adesso per il coraggio di parlare che hanno avuto le sue vittime. Come si dice in questi casi, meglio tardi che mai.