Tra pochi giorni inizierà quello che probabilmente è considerato il processo dell'anno a carico del muratore quarantacinquenne di Mapello Massimo Bossetti, a oggi unico imputato per l'omicidio della piccola ginnasta Yara Gambirasio, avvenuto a Brembate di Sopra, dove scomparve dopo essere stata a un allenamento nella palestra che frequentava abitualmente, per essere ritrovata cadavere tre mesi dopo nel campo di Chignolo D'Isola, divenuto tristemente famoso a causa di quest'orribile delitto. L'avvocato difensore Claudio Salvagni ha svelato un altro retroscena che ha dichiarato di voler portare in aula, al fine di dimostrare l'innocenza del suo assistito e richiederne la scarcerazione.

La nuova tesi difensiva dei legali di Massimo Bossetti

La nuova tesi che l'avvocato Claudio Salvagni in questi giorni sta elaborando per mettere a punto la strategia difensiva da adottare nell'imminente processo a carico del suo assistito, riguarda la morte di Sarbjit Kaur, giovane ragazza ventunenne trovata cadavere nei pressi del fiume Serio, e quella di Eddy Castillo, domenicano di 26 anni residente a san Bartolomeo, morto a causa delle percosse subite all'interno della discoteca Sabbie Mobili. Come riporta il quotidiano "Il Giornale", al momento l'avvocato Salvagni non ha voluto rivelare molte informazioni sulla sua nuova tesi difensiva, a parte i nomi di altre due vittime e la conferma che questi due omicidi sarebbero legati tra loro, riportando a sua volta un altro collegamento con la morte della giovane ginnasta Yara Gambirasio.

Il ritrovamento del cadavere di Sarbjit Kaur

Sarbjit Kaur fu trovata morta esattamente il 30 dicembre del 2010 nei pressi del fiume Serio, dopo circa una settimana dalla sua misteriosa sparizione. La notizia ebbe un grande impatto mediatico in quei giorni, poiché inizialmente fu creduto che il cadavere ritrovato fosse quello di Yara, generando molta apprensione nei suoi familiari e nell'opinione pubblica, ancora scossa per la sua recente scomparsa.

Successivamente i magistrati titolari dell'indagine ordinarono l'autopsia sul cadavere ritrovato nel fiume, al seguito della quale il medico legale nella sua relazione finale attribuì la morte a suicidio.

La famiglia della giovane sventurata non ha creduto all'ipotesi del suicidio, dichiarando che la ragazza non aveva assolutamente nessun motivo che la avesse portata all'estremo gesto di togliersi la vita.

A seguito del responso del medico legale, il pubblico ministero titolare delle indagini chiese l'archiviazione. Ad oggi è molto difficile trovare delle corrispondenze che leghino insieme l'omicidio della piccola Yara con il ritrovamento della giovane indiana nel fiume Senio, a detta dell'avvocato di Massimo Bossetti a sua volta legato con l'omicidio di Eddy Castillo, mentre il legale si dice convinto di avere in mano elementi molto importani che esporrà in sede dibattimentale.