Nuovi risvolti sullo stupro della ragazza di 16 anni avvenuto nel quartiere Prati a Roma la notte tra 29 e 30 giugno. Giuseppe Franco, 31enne militare italiano, originario di Cassano Jonio (provincia di Cosenza), ha continuato a ripetere che la ragazza era consenziente nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si è svolto nel carcere di Rebibbia.
Stupro a Roma, Giuseppe Franco si difende: la ragazza era consenziente
Per tutte le due ore dell'interrogatorio dell'indagine preliminare il militare si è difeso dalle domande del giudice Giacomo Ebner affermando che il rapporto sessuale consumato con la 16enne era consensuale e che persino il suo spacciarsi per agente di polizia è un'accusa totalmente infondata.
Il giudice per il momento ha preferito non prendere alcuna decisione immediata riguardo l'eventuale ordinanza di custodia cautelare con detenzione in carcere proposta dal pubblico ministero Eugenio Albamonte, anch'esso presente all'interrogatorio.
Ragazza violentata a Roma: denunciato anche il fratello di Giuseppe Franco per favoreggiamento
Denunciato anche il fratello del militare accusato dello stupro, il quale era andato a recuperare la bicicletta lasciata nei pressi del luogo della violenza; è stato proprio grazie a questo che i carabinieri sono riusciti a risalire al sospettato. Dopo la notte tra il 29 e il 30 giugno, infatti, le forze dell'ordine avevano cominciato a monitorare la zona tenendo d'occhio la bicicletta, finché non si è presentato il fratello a recuperarla.
A quel punto, grazie all'intervento degli agenti è stato possibile risalire al militare e trovare i pantaloncini che secondo le descrizioni della vittima l'aggressore indossava la notte della violenza.
Stupro della 16enne a Roma, ricostruzione fatti
Secondo la ricostruzione dei fatti avvenuta a opera delle forze dell'ordine e basata sulle testimonianze della ragazza, delle sue amiche, della madre di una di esse e persino di una registrazione video, la ragazza, pugliese e in visita a Roma per trovare un'amica, si trovava insieme ad alcune amiche a osservare lo spettacolo di fuochi artificiali per i festeggiamenti di San Pietro e Paolo svoltosi a Castel Sant'Angelo.
Dopo lo spettacolo, un uomo si sarebbe avvicinato al gruppo spacciandosi per un agente di pubblica sicurezza e avrebbe intimato alla ragazza di seguirlo per accertamenti. Una volta arrivati in un parchetto non troppo distante, il sospettato avrebbe violentato e minacciato la ragazza, per poi riaccompagnarla dalle sue amiche solo per fuggire immediatamente alla vista di altri adulti che sono subito scattati al suo inseguimento.