Un militare di 30 anni è stato arrestato con l'accusa di essere il colpevole dello stupro avvenuto nel quartiere Prati a Roma nella notte fra lunedì 29 e martedì 30 giugno, quando una giovane ragazza di soli 16 anni è stata circuita e con l'inganno è stata portata nei pressi di piazzale Clodio dove è stata consumata la violenza sessuale. Nell'ambito dell'inchiesta è stato denunciato anche il fratello del colpevole con l'accusa di favoreggiamento.
Ragazza violentata, quartiere Prati: militare incolpato dello stupro
Ma cosa è successo alla ragazza violentata a Roma? Secondo la ricostruzione dei fatti effettuata dalla squadra mobile, la ragazza - che non è di Roma - insieme a due amiche si era recata a vedere i fuochi d'artificio a Castel Sant'Angelo, in occasione dei festeggiamenti per San Pietro e Paolo del 29 giugno. Di ritorno dallo spettacolo pirotecnico le giovani sarebbero state fermate da un uomo che si è identificato come poliziotto mostrando un tesserino, che avrebbe indotto la 16enne - secondo quanto riportato da ADN Kronos - a seguirlo per accertamenti per averla vista bere birra insieme alle due coetanee. Portata in un luogo appartato nei pressi di un parcheggio nelle vicinanze, il sedicente poliziotto avrebbe abusato della povera vittima stuprandola, per poi riaccompagnarla alla fermata del bus da dove l'aveva 'prelevata'.
Nel frattempo una delle amiche non vedendola tornare ha allertato la madre che è giunta sul posto, e alla vista dell'adulto l'uomo è scappato. Per la sua cattura sono state fondamentali le testimonianze acquisite e alcuni video della telecamera di sorveglianza di una attività commerciale in zona.
Chi ha violentato la ragazza stuprata a Roma?
L'uomo accusato di abuso ai danni della ragazza nel quartiere Prati sarebbe un 31enne di Cosenza militare nella Marina che era solo di passaggio nella Capitale, in attesa di imbarcarsi oggi per una missione. La sera dello stupro era giunto sul posto con una bicicletta che aveva legato a un palo nei paraggi senza riprenderla al momento della fuga; per questo motivo gli agenti, coordinati dalla Procura di Roma, avrebbero predisposto turni continui di sorveglianza sul luogo in attesa di un eventuale ritorno del colpevole per recuperare il mezzo. Questo in effetti è avvenuto: intorno all'una della scorsa notte il fratello del militare si sarebbe recato sul posto per prendere la bicicletta e una volta fermato ha ammesso che era stata lasciata lì dal consanguineo la sera prima. Denuncia per lui mentre lo stupratore ora è in manette: una volta iniziate le ricerche sarebbe stato trovato proprio in casa del fratello.
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