Abdullah Kurdi è il padre del piccolo Alan morto sulla spiaggia di Bodrum, dice che nella sua vita ha perso tutto, il suo tutto erano i due figli e la moglie, rispettivamente Alan, Galip e Rehan, tutti deceduti a causa del rovesciamento del gommone diretto verso l'sola greca di Kos. La foto del piccolo Alan Kurdi inizialmente non doveva essere pubblicata, ma si è capito poi che quella foto eraun simbolo, una prova, una speranza che i potenti eseguano un intervento per bloccare la morte dei bimbi e quindi la guerra in Siria, la foto choc infatti sta facendo il giro del mondo ed è testimone del dolore siriano, simile all'immagine del bimbo a mani alzati nel ghetto di Varsavia, in Polonia nel 1943 in occasione della seconda Guerra Mondiale.
Abdullah è comunque convinto che la morte della sua famiglia è stata permessa a causa del volere di Dio, il Signore vuole infatti porre termine alla guerra in Siria tramite un'immagine così potente.
Situazione familiare, idea di nuova vita in Europa
Alan e la suafamiglia vivevano a Kobane e negli ultimi 2 anni il padre Abdullah lavorava ad Istanbul, a causa della guerra e dell'Isis la famiglia raggiunse quest'ultimo in Turchia, ma qui iniziarono i problemi, la paga di Abdullah era insufficiente per garantire alla sua famiglia una condizione dignitosa e per questo tentò un trasferimento in Canada, che venne però respinto dal governo Canadese, restava l'idea Europa e la famiglia prese quindi questa seconda scelta.
Problema immigrazione in Europa
L'immigrazione ormai è un fenomeno di massa, molti lo trovano esagerato e sostengono debba essere bloccato, altri sostengono sia bene accogliere, mettendosi quindi nei panni di queste persone che stanno scappando dalla guerra. L'Europa a causa di questa situazione sta prendendo decisioni relative alla rispettiva spartizione dei migranti negli stati in modo da cercare di evitare il malcontento.Serve però dire che il caso di Alan, è l'ennesimo naufragio non andato a buon fine e le morti dei migranti crescono sempre di più.