Senza nessun preavviso, i turisti arrivati da ogni parte del mondo si sono trovati davanti ad una brutta e del tutto inaspettata sorpresa: questa mattina il Colosseo, il Foro Romano e Palatino, le Terme di Diocleziano e il sito di Ostia antica erano chiusi per l'assemblea sindacale del personale della Soprintendenza.La notizia della chiusura non era nota ai turisti che, dopo essersi messi in coda davanti alle biglietterie, sono stati costretti a fare retromarcia. Colte di sorpresa anche le guide turistiche che si sono trovate in grande difficoltà davanti alle pressanti domande dei turisti infuriati.

Nessun avviso di chiusura

Nemmeno le Forze dell'Ordine erano state informate: in pratica tutta Roma era totalmente all'oscuro di questa chiusura straordinaria. Un fatto analogo, che portò altrettanto sgomento, fu la chiusura del Colosseo per l'assenza di cinque volontari durante la notte europea dei musei, e di nuovo, in occasione di un'altra assemblea lo scorso 23 giugno che lasciò fuori dai siti archeologici migliaia di turisti.

Ad aggiungere beffa al danno è stato l'unico cartello contenente le ragioni della chiusura e gli orari: oltre a trovarsi al di là dei cancelli, rendendolo quindi difficile da vedere, conteneva un errore a dir poco imbarazzante. La traduzione in inglese dell'avviso parlava di chiusura "from 8:30 am to 11:00 pm" che tradotto in italiano indica le 23:00 della sera anziché l'ora giusta, ovvero le 11:00 del mattino, che ha ulteriormente confuso ed irritato i turisti.

Le giustificazioni da parte delleistituzioni

Le Rsu dei lavoratori affermano di aver comunicato la chiusura dei siti archeologici romani giovedì pomeriggio, resasi necessaria per l'urgenza di discutere sul mancato pagamento delle indennità di turnazione, delle prestazioni per aperture straordinarie e della necessità di aprire una trattativa per il rinnovo del contratto.

Anche il Presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi, Roberto Alesse, conferma la regolare convocazione dell'assemblea e l'urgenza della stessa che, ancora una volta, porta alla ribalta la necessità di ricomprendere la fruizione dei beni culturali tra i servizi pubblici essenziali.L'apertura dei gioielli archeologici in fine è stata posticipata alle 11:30, al termine dell'assemblea, tra malcontento e lamentele.

Tutto questo rappresenta un ennesimo fattore che mette in cattiva luce la nostra bella Capitale, oltre al problema già conosciuto dei disagi dei trasporti e le pessime condizioni delle stradeche non la fanno certo apparire degna di ospitare il Giubileo ormai alle porte.