Per la “Dama nera” dell’Anas ogni mezzo era lecito per poter ottenere denaro e favori dagli industriali, che aiutava a superare gli intoppi nell’ottenimento delle autorizzazioni. La sig.ra Antonella Accroglianò, per tale motivo è stata appena arrestata insieme ad altri 9 individui. Chiedeva a parlamentari e ministri di fare il suo nome agli imprenditori, per poi passare a raccogliere le bustarelle degli interessati. L’indagine delle fiamme gialle riguarda i modi in cui la signora ed i suoi complici avrebbero ricevuto soldi e le responsabilità dell’ex presidente Pietro Ciucci.

Da stabilire anche gli effetti delle pressioni fatte sull’alta dirigenza dell’azienda.

L’onorevole Matteoli e le Formiche Onlus

La “dama nera” ha gestito anche il caso dell’imprenditore Giuseppe Ricciardello, in merito allo sblocco di una penale. I due si vedono lo scorso 5 maggio e la dirigente Anas gli suggerisce di andare presso una associazione, riconducibile quasi certamente alle Formiche Onlus, dove Ricciardello avrebbe dovuto andare a colloquio con l’onorevole Marco Martinelli, che si sarebbe adoperato attraverso delle conoscenze per risolvere la non meglio specificata situazione. La donna spiega che la vicenda avrebbe dovuto risolversi prima dell’abbandono di Ciucci dalla carica di Presidente.

La Finanza chiarisce anche che Martinelli, incontrato da Ricciardello alla Onlus, avrebbe provveduto a interpellare Ciucci per eliminare il problema e, anche il senatore Altero Matteoli sarebbe intervenuto a tal proposito. Matteoli smentisce e dice di non essere coinvolto nella vicenda.

Richieste ad Alfano e a Delrio

Il 10 giugno scorso la Accroglianò ha un nuovo incontro con Ricciardello, a cui chiede di utilizzare le sue conoscenze politiche (riferendosi in modo chiaro ad Alfano e Delrio), per avere udienza presso i nuovi membri del consiglio di amministrazione Anas: Cristina Alicata e Francesca Moraci.

La “dama nera”, sperava, così, dopo l’investitura di Gianni Vittorio Armani a nuovo presidente, di essere nominata a capo dell’Ufficio Gare e Appalti. L’interesse della Accroglianò per Ricciardello, non nascerebbe per promesse di pagamenti o versamenti di denaro di quest’ultimo, ma per le conoscenze politiche dell’uomo. Per una motivazione simile sarebbe stato organizzato dall’ex sottosegretario alle infrastrutture Luigi Giuseppe Meduri, un incontro tra gli industriali catanesi Bosco e Costanzo con un ministro, che si è scoperto dalle indagini essere Graziano Delrio, attuale ministro alle infrastrutture, al quale è stato mostrato un progetto.

Delrio dice di aver visto Meduri solo in altre circostanze.

Perché Ciucci non agisce

I pm stanno cercando di capire perché l’allora presidente Ciucci decise di non intervenire in seguito alla segnalazione dell’Autorità Anticorruzione del 17 aprile scorso, sulla decisione di Bosco e Costanzo di cedere l’appalto per la realizzazione della “Variante di Morbegno” alla Cossi Costruzioni. Gli industriali siciliani, grazie all’intervento di burocrati compiacenti, sono riusciti ad ottenere il permesso richiesto. Per i documenti necessari alla cessione, sarebbe stata versata alla “dama nera” una mazzetta di almeno 150 mila euro ed ora resta da capire con chi l’abbia spartita. Secondo quanto emerso dalle indagini, all’Anas era normale relazionarsi con gli imprenditori interessati agli appalti in base alle conoscenze, piuttosto che con rigore e formalità. Le indagini continuano.