In un appello straziante sul social Facebook, Maurizio Insidioso, papà di Chiara, sfoga la sua rabbia dopo la sentenza di mercoled' 4 novembre: ' Non ho tanta voglia di parlare sono stanco, ora è tutto buio. Vedere lui ridere e darsi le pacche sulle spalle con il suo avvocato è stato duro. Ne terrò conto. Tu sarai il mio motivo di vivere ancora". E aggiugne:' L'italia è un Paese senza dignità'.La dignità che è stata tolta ad una ragazza di 19 anni colpita con calci e pugni dal suo convivente. La sentenza della Corte d'Appello penale di Roma ha ridotto la pena a Maurizio Falcioni, l'uomo colpevole di aver ridotto su una sedia a rotelle la giovane ragazza.

La sentenza del Giudice di Primo grado Giacomo Ebner aveva condannato il Falcioni a 20 anni di carcere, pena ridotta a 16 nel Processo D'Appello.Una sentenza che oltre ad aver sconvolto i genitori di Chiara, ha toccato l'opinione pubblica.

Il caso

'Dillo che sei caduta, dillo che non ti ho picchiata' furono queste le parole di Maurizio Falcioni, il 35enne che colpì con calci e pugni la giovane fidanzata Chiara Insidioso, mentre la giovane priva di conoscenza veniva trasportata in ospedale La ragazza, originaria di Casal Bernocchi, piccola frazione romana e tifosissima della Lazio, era stata aggredita violentemente dal fidanzato convivente per motivi di gelosia. L'uomo le aveva procurato la rottura della mandibola, l'orbita fratturata e un vasto ematoma nel cervello.

Fu portata d'urgenza all'Ospedale San Camillo, venne immediatamente operata alla testaper ridurre l'ematoma ed indotta in coma farmacologico. Da subito furono chiare le condizioni di Chiara: i medici che la presero in cura chiarirono che se la giovane si fosse svegliata dal coma avrebbe vissuto come un vegetale.

Le parole di Marino subito dopo l'accaduto

Anche l'ex Sindaco di Roma, si era recato all'ospedale dalla giovane: 'è devastante vedere sul corpo di una ragazza i segni di così tanta violenza, spero che il colpevole abbia il massimo della pena'. L'ex Sindaco aveva inoltre dichiarato che l'accaduto era la conseguenza di come l'uomo ancora oggi vede la donna, ossia come un oggetto di proprietà. Il Primo cittadino aveva inoltre sin da subito assicurato la vicinanza del Comune alla famiglia Insidioso.