Continua a restare un mistero la scomparsa di Mario Bozzoli, l'imprenditore 50enne che ha fatto perdere le sue tracce lo scorso 8 ottobre. A questo giallo se ne è andato ad affiancare un altro: la scomparsa, dopo pochi giorni, di Giuseppe Ghirardini, un dipendente della fonderia di Marcheno di cui Bozzoli è titolare, il quale è stato trovato morto lo scorso 18 ottobre. Se inizialmente si pensava potesse trattarsi di suicidio, questa ipotesi appare sempre più lontana dopo aver scoperto le cause della sua morte: l'operaio è stato ucciso da un'esca destinata ad animali selvatici e contenente cianuro.

Sulla scomparsa di Mario Bozzoli, intanto, sono emerse alcune novità che potrebbero rappresentare una possibile pista inedita.

Mario Bozzoli ed il giallo delle due auto: possibile svolta?

Dell'imprenditore di Marcheno non si hanno più notizie da oltre un mese e mezzo. Che fine ha fatto Mario Bozzoli? Secondo le news rivelate dalla trasmissione 'Quarto Grado', sarebbero emersi alcuni elementi, seppur poco solidi, sui quali gli inquirenti avrebbero posato la loro attenzione. Due auto sospette potrebbero rappresentare la chiave per la risoluzione di un doppio giallo, ovvero quello della scomparsa di Mario Bozzoli e della morte di Ghirardini.

Il programma basato sui principali casi di Cronaca Nera del momento, nel parlare del giallo della Bozzoli avrebbe trasmesso alcune importanti immagini di una telecamera di sorveglianza appartenente ad una ditta vicina alla fonderia dell'imprenditore scomparso.

A colpire sarebbe la presenza di due auto sospette nella sera dello scorso 8 ottobre. Si tratta di una Fiat Panda e di un fuoristrada i cui movimenti avrebbero destato l'attenzione degli inquirenti. La prima vettura avrebbe transitato per cinque volte nei pressi della fonderia Bozzoli, mentre la seconda avrebbe sostato in tarda serata e per oltre un minuto accanto ad un cassonetto prima di ritornare verso la ditta.

Le due auto riprese dalle telecamere potrebbero avere un legame con la scomparsa di Mario Bozzoli? Ricordiamo che la Procura di Brescia, su indicazione dell'anatomopatologa Cristiana Cattaneo, avevano richiesto lo svuotamento dei forni dello stabilimento Bozzoli, già spenti dal giorno seguente alla misteriosa scomparsa dell'imprenditore.

Il fine era quello di individuare possibili tracce biologiche dell'uomo. Secondo l'ipotesi shock degli inquirenti, Bozzoli sarebbe stato gettato in uno dei due forni che lavorano a temperature di 1300 gradi. Ghirardini avrebbe potuto assistere al delitto e successivamente pagato con la sua stessa vita. Queste restano solo ipotesi ma la presenza delle due auto sospette potrebbe portare a percorrere una nuova pista. Per gli aggiornamenti sul giallo di Marcheno e su altri casi rimasti irrisolti, vi invitiamo a cliccare su 'Segui' sopra il titolo di questo articolo.