Si perde nei servizi igienici dello stadio Giuseppe Meazza di Milano e rivede casa sua dopo 11 anni. E’ la toccante vicenda di un uomo di cittadinanza svizzera di 71 anni che si chiama Rolf Bantle. Il signor Bantle il 24 agosto 2004 era nella città meneghina per assistere alla partita di Coppa Campioni della sua squadra del cuore, il Basilea, che affrontava l’Inter in casa in occasione della gara di ritorno del terzo turno preliminare di Champions League.
A 5 minuti dal 90esimo minuto l’Inter era in controllo assoluto della partita con un punteggio di 4 a 1 a favore dei nerazzurri.
A quel punto Rolf si alza per andare in bagno, ma all’uscita non è più riuscito a capire dove fosse il settore per i tifosi ospiti di San Siro, e giunto nel parcheggio era disorientato e non è più stato in grado di individuare la sua auto posteggiata. L’uomo non aveva con sé nemmeno un telefono portatile, non ricordava a memoria numeri telefonici utili ed i 20 euro che aveva nel portafoglio sono stati sufficienti per resistere solo un paio di giorni. Sono passati alcuni giorni, poi settimane e infine mesi.
Lontano da casa 11 anni per uno strano destino
Per quasi 11 anni l’uomo ha vissuto da senza tetto, ma ha potuto contare sull’aiuto di studenti universitari del rione di Baggio. Rolf racconta che tutto il quartiere ha cominciato a chiamarlo Rudi e che non aveva più ragione di ritornare a casa perché non aveva una famiglia in Svizzera.
La persona ha sempre condotto una vita in miseria, e l’abuso di alcol gli ha causato spesso ricoveri ospedalieri.
In Italia si è comunque sentito bene. Gli universitari usavano la cortesia di portargli cibo, sacchi a pelo e bevande. Alcune ragazze si preoccupavano di fargli il bucato e una volta ogni 7 giorni poteva farsi almeno una doccia calda.
Nel mese di aprile l’anziano si è spezzato un femore incespicando in un dislivello stradale ed è stato ricoverato in ospedale. Le autorità elvetiche hanno pagato le spese mediche, per le quali non aveva copertura assicurativa. In seguito Rolf è stato trasferito in un ospedale di Basilea ed in seguito in una casa di riposo, e risiede al terzo piano della struttura dall’1 giugno 2015. L’uomo afferma di non provare molta nostalgia per i 10 anni di vita milanese e per la lunga competizione sportiva dalla quale finalmente è tornato.