Il presidente turco Erdogan è un prezioso alleato degli Stati Uniti, oltre ad essere il leader di un paese membro della Nato importante nello scacchiere geopolitico mediorientale. Rischiando lo scontro diretto con la Russia, Erdogan probabilmente ha fatto bene i suoi calcoli, soprattutto avendo le spalle protette dal governo statunitense e dai membri dell'alleanza atlantica. Ci sono molte probabilità che l'abbattimento dell'aereo militare russo avvenuto il mese scorso da parte dei turchi, sia stato orchestrato proprio dagli americani.

La Russia reagirà alle provocazioni

Il presidente russo Putin ha dato istruzioni ben precise durante una riunione svoltasi con i vertici militari al Cremlino. Le disposizioni chiare e ferme sono di reagire duramente a eventuali minacce nei confronti delle forze militari russe e delle sue infrastrutture. Sono state introdotte misure aggiuntive per garantire la sicurezza dell'apparato militare russo in Siria, dispiegando nuovi sistemi di difesa antimissile e potenziando la flotta aerea con aerei dotati di missili aria-aria. L'ultima provocazione da parte del governo di Ankara è avvenuta qualche giorno fa, quando un supposto peschereccio turco ha rischiato la collisione con un cacciatorpediniere russo nel Mar Egeo.

La nave della marina militare ha dovuto sparare qualche colpo di avvertimento, prima di ottenere il cambio di rotta da parte degli incauti turchi.

Putin contro Erdogan

La leadership russa afferma senza remore che il presidente turco Erdogan, il suo governo e addirittura la sua famiglia, siano implicati nel commercio di petrolio illegale con i terroristi dell'Isis.

Il presidente Putin ha dichiarato più volte di avere le prove del furto di petrolio siriano ed iracheno da parte del governo turco, in complicità con vari gruppi di terroristi e addirittura con l'avallo e la benedizione del presidente statunitense Obama. L'obiettivo finale di Stati Uniti e della Nato sarebbe quello di destituire il presidente siriano Assad, per sostituirlo con un "burattino" dell'occidente. Questa finalità, qualora dovesse essere confermata, non sarà facile da portare a termine, perché i russi daranno del filo da torcere, e questo Erdogan lo sta già imparando a proprie spese.