È pienamente riuscito il lancio della sonda Lisa-Pathfinder, partitaalle 5:04 ora italiana di oggi 3 dicembre 2015 dalla base di lancio di Kourou nella Guyana Francese. Un progetto dell’Esa (Agenzia Spaziale Europea) che vede in prima fila la tecnologia spaziale italiana, attiva nel panorama mondiale che sta purtroppo vivendo una serie di insuccessi.

Ha cominciato a percorrere la sua rotta per un milione e cinquecentomila chilometri, poi Lisa-Pathfinder dovrà immettersi in un’orbita solare alla ricerca del ‘silenzio cosmico’ con la tecnologia per ascoltare l’universo, per captare le onde gravitazionali ipotizzate per la prima volta dalla teoria della relatività di Albert Einstein, ma mai rilevate.

Il lungo viaggio

A sette minuti dalla partenza, dopo la separazione dei primi tre stadi del razzo vettore, l’ultimo stadio ha spinto la sonda in un’orbita bassa, ed alla successiva accensione del motore, l’ha posizionata nell’orbita di volo transitoria. Dopo l’ultima separazione alle 6:49 si è stabilizzata così alle 7:14 la base dell’Asi a Malindi nel Kenya che ha dichiarato il pieno successo del lancio.

L’orbita transitoria è leggermente ellittica con il suo punto più vicino alla Terra (perigeo) a 200 km di distanza, e quello più distante (apogeo) a 1540. Nelle prossime dieci settimane, tramite i suoi propulsori, arriverà ad una distanza di 1,5 milioni di chilometri, attorno al primo punto di Lagrange, dove si attua l’equilibrio gravitazionale tra Terra e Sole.

La sonda Lisa, ribattezzata Pathfinder, esploratrice del cammino, ha cominciato a cercare. Secondo Mauro Piermaria, responsabile del programma Lisa per l’agenzia spaziale italiana (ASI): " È partita e siamo molto contenti e felici per questa giornata molto importante per l’Italia per due motivi: sia per quanto riguarda la Scienza che per quanto riguarda il lanciatore.

In entrambi i casi siamo stati protagonisti oggi".

La sonda trasporta la strumentazione concepita dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN dell’università di Trento, con il contributo scientifico dell’Asi, che insieme ad Avio ha dato vita alla società che ha realizzato Vega, il razzo che ha trasportatoLisa nello spazio.

Caccia alle onde gravitazionali

La missione prelude alla costruzione di un osservatorio spaziale in grado di intercettare le onde gravitazionali, grazie alle quali indagare quel 99% dell’universo che non emette luce, ma che è ancora oscuro e silenzioso.

Fernando Ferroni, presidente dell’INFN ha dichiarato: "A 100 anni dalla pubblicazione della teoria della relatività generale, la caccia alle onde gravitazionali si intensifica con strumenti sempre più sofisticati. Lisa-Pathfinder è un capolavoro di tecnologia con uno straordinario contributo italiano, che aprirà la strada a un nuovo capitolo di questa storia affascinante, in cui potremmo riuscire ad ascoltare e studiare quei catastrofici eventi cosmici fino ad oggi irraggiungibili".