Il nome di questa supernovae è ASASSN-15lhe si differenzia dalle supernova per la maggiore potenza distruttiva che hanno. Avvistata da un gruppo di ricercatori guidati dallo scienziato cinese di astronomia e astrofisica, Subo Dong, si è rivelatala stella più luminosa conosciutafino ad ora, con una brillantezza superiore570 miliardi di volte a quella del sole. L'esplosione si è verificata in seguito alla fine del suo ciclo evolutivo; uno dei fenomeni più spettacolari dell'universo che ha rappresentato il meccanismo di fusione della sua 'fornace', producendo energia nucleare grazie agli elementi concentrati al suo interno; la stessa energia che da decenni, studiando la forza esplosiva di queste supernova, si sta cercando di ricostruire con nuove efficienti centrali nucleari.Alla scoperta ha contribuito anche la scienziata italiana Filomena Bufano,che lavora all'Osservatorio astrofisico di Catania e Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope di Ceccano (Lazio).

L'unione del team di scienziati, ha operato con successo grazie all'utilizzo di numerosi telescopiroboticidel diametro di 14 cm; questi, dislocati in tutto il mondo sono utili per osservare costantemente le supernova brillanti presenti nell'universo. L'avvistamento di quest'affascinante stella è avvenuto in diverse parti del mondo ed è stato seguito in particolar modo dal gruppo della "All Sky Automated Survey for SuperNovae" (iniziali della supernova "ASASSN"), in collaborazione con il quartier generale della Ohio State University.

Energia e luce a volontà

Il primo avvistamento fu segnalato il 14 giugno del 2015 e da allora,telescopi molto più potenti sono stati indirizzativerso questa stella per osservarne la sorgente,raccogliere dati e analizzarne la luce.

I telescopi utilizzati per lo studio della supernovae sono: il Southem African Large Telescope in Sudafrica, il Du Pont e il Magellan Clay a Las Campanas in Cile. La scienziata Filomena Bufano spiega che questi "strumenti" hanno permesso di calcolare la distanza dell'esplosione e l'immensa luminosità; quest'ultima è stata paragonata alla luce che emana la nostra Galassia, moltiplicata per dieci volte.

'Science', la rivista più importante in campo scientifico (American Association for the Advancement of science), la descrive con il nome di 'Assassin' per la potenziale energia distruttiva, 200 volte superiore a quella di una nova, aggiungendo che l'esplosione di una "Supernovae", nell'intervallo che segue la sua "morte", (da qualche settimana a qualche mese), è in grado di produrre la stessa quantità di energia che emette il sole in tutta la sua esistenza.

Questo le fa raggiungere per una decina di secondi la temperatura di cento miliardi di Kelvin (unità di misura del calore), e grazie alla velocità e all'onda d'urto dell'esplosione, produce una bolla di gas chiamata "il resto della supernova". In questa fase, la loro potenza è in grado di generare la formazione di nuove stelle e un'immane incredibile energia. La Scienza oggi ha fatto passi da gigante; da questo evento ha raccolto innumerevoli dati e si è avvicinata a scoprire i meccanismi di fusione nucleare che permettono alle supernova di generare energia; lo stesso meccanismo che potrebbero rivelarsi utile al futuro rivolto alle 'rinnovabili'. Quindi possiamo augurare all'intero staff di scienziati che scrutano aldilà delle stelle, che le scoperte fatte oggi possano un giorno liberarci dalla schiavitù dell'oro nero.