Chi ricorda il telefono senza filo? Quel gioco dove ci si diceva una parola all'orecchio seduti in fila; lo scopo era vedere se l'ultimo, dicendola ad alta voce, riusciva ad azzeccare la parolaoriginaria, cosa che non accadeva quasi mai.La parola, infatti, veniva detta a bassa voce,per cui ognuno riportavaquello che capivaall'altroin un marasma di parole simili ma, in realtà, completamente diverse e sempre più lontane daquellainiziale.Questo è più o meno quello che succede, qualche volta, su internet, quando cominciano a girare articoli virali.Questa volta è toccato a quello che sta rimbalzando su tutte le testate mondiali, che riguarda un delfino mortosu una spiaggia argentina a causa dei bagnanti.

Tutto è nato quando un turista,Hernan Coria, ha postato delle foto su Facebook, documentando quanto era accaduto davanti ai suoi occhi:un delfino, piuttosto piccolo, era morto in mezzo a una folla di persone.

Il boom mediatico è avvenuto all'istante.Sono cominciati a girare centinaia di articoli contenenti, più o meno, le stesse cose: "Delfino morto sulla spiaggia argentina per colpa dei selfie".In sostanza siindicava che i turisti, trovando questo cucciolo di delfino, lo avrebbero portato in spiaggia per fotografarsi insieme a lui, lasciandolo poi morire di disidratazione, abbandonato sulla sabbia, pochi minuti dopo.Diverse foto (quelle di Coria, ora scomparse dal suo profilo, inaccessibile su Facebook) a testimonianza del fatto.Ma si sta facendo molta confusione al riguardo, incluso sui siti che trattano di bufale mediatiche, per cui è bene fare qualche appunto.

La dichiarazione di Coria

Ad un'emittente localeCoriasi è detto notevolmente sconvolto da quanto accaduto sul web, dichiarando che il delfino era già morto e che il tutto è accaduto in pochi minuti, minuti nei quali "non è vero che non è stato rimesso subito in acqua".

Questa dichiarazione fa acqua da tutte le parti perlomeno per due motivi:

  • Il delfino erachiaramente vivo nelle immagini riportate nel video
  • Se fosse stato "già morto", come dichiarato,nonavrebbe avuto senso rimetterlo "subito" in acqua

Il caso del 2015

L'anno scorso un caso simile aveva generato più o meno lo stesso clamore.

Una coppia di turisti, in Perù, aveva scattato delle foto con un delfino che, variarticoli, dicevano essere morto poco dopo i loro selfie. In un'immagine i ragazzi erano insieme al delfino e in un'altra lei stava a cavalcioni dell'animale. Negli articoli si diceva che erano ricercati per rispondere di questo maltrattamento.

In realtà si scoprì che si trattava di una bufala poichè la cosa era successa l'anno prima, non solo, ma i ragazzi erano già stati individuati e intervistati, e avevano rivelato che il delfino che avevano "utilizzato" per le foto era già morto. Si era verificata, infatti, in quel periodo una strana moria di cetacei, dovuta probabilmente a qualche infezione, ed erano stati trovati lì vicino, spiaggiati e senza vita, perlomeno 40 animali.Qualcuno ha confuso i due eventi.

I dubbi sulle intenzioni dei turisti

Alcuni siti hanno riportato aggiornamenti sulla vicenda, sostenendo che i turisti avevano notato il delfino morente, a causa dell'acqua troppo calda e delle meduse, e che stavano tentando di rianimarlo ed aiutarlo.

Se anche fosse così, non si spiega allora perchè è stata permessa quella calca e quella ressa intorno all'animale, oltre che tutte quelle mani prontea scattare foto dagli smartphone posizionati appositamente. Nel beneficio del dubbio, comunque, l'intento paventato non è evidentementeriuscito perchè chi salva un animale di certo non si comporta così. La noncuranza delle condizioni del delfino, quali che fossero, è evidente in tutti i casi.

Il delfino

E' stato chiarito anche che il delfinoeraun esemplare didelfino franciscana, uno dei più piccoli al mondo pertaglia. Una razza, tra l'altro, in estinzione, con soltanto 30mila esemplari ancora in vita,come conferma l'International Union for Conservation of Nature.