Alle 23 locali, le 24 in Italia, era scattata in Siria la tregua negoziata tra Usa e Russia. Sette ore dopo, è esplosa un'autobomba in una cittadina della Siria centrale, causando due morti. L'attacco è avvenuto all'ingresso di Salamiyeh. Le organizzazioni non governative denunciano a gran voce violazioni della tregua; nel frattempo la Ong afferma che si sono verificati bombardamenti turchi sui curdi dello Ypg, che nella provincia di Raqqa combattono l'espansione del Daesh.

La tregua inizia malissimo, Obama: no illusioni

Dura pochissimo, sette ore, la tregua negoziata da Washington e Mosca per i combattimenti in Siria.

Il presidente Usa Barack Obama ha affermato: "Non ci facciamo illusioni. Ci sono molti motivi per essere scettici; nella migliore delle ipotesi, le violenze non si fermeranno subito. Molto dipende dal governo siriano e dalla Russia- avverte- perchè l'unica possibilità di sconfiggere l'Isis è garantire la fine della guerra civile in Siria".

Razzi dei ribelli su Damasco

La televisione siriana ha affermato che i miliziani ribelli hanno lanciato, nella giornata di oggi, razzi su zone di Damasco prettamente residenziali. Secondo le fonti della tv, i lanciatori si erano posizionati alle porte della capitale siriana. Questa notizia, che costituisce la prima fonte certa della violazione della tregua, era stata anticipata, in mattinata, dall'esplosione di un'autobomba nella cittadina di Salamiyeh, nella provincia di Hama.

La città, nella parte centrale della Siria, è sotto il controllo governativo. L'Isis ha rivendicato immediatamente l'attacco. Ovviamente gli addetti ai lavori si augurano che non sia l'inizio di quella serie progressiva di attacchi terroristici minacciati dal fronte al-Nusra, esclusi dagli accordi di tregua. Tuttavia l'esplosione dell'autobomba non può "considerarsi una violazione della tregua, poichè è esplosa in un territorio sul quale gli accordi di cessazione degli attacchi non si applicano", così l'osservatorio per voce di Rami Abdulrahman.

Ong denuncia bombardamenti turchi sui curdi

L'Osservatorio denuncia la violazione della tregua della Turchia. Ankara avrebbe infatti bombardato le milizie curdo-siriane dello Ypg che, nella provincia di Raqqa, stanno combattendo lo Stato islamico. Ci sono state molte proteste della Turchia circa la mancata esclusione dalla tregua dell'Ypg, chiedendo il riconoscimento dello stesso come organizzazione terrorista, al pari di al-Nusra e Stato islamico.

Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani, negli scontri sono morti 45 militari dell'Isis e 20 dell'Ypg. Fermamente convinta è l'opposizione degli Stati Uniti ad inserire l'Ypg tra le organizzazioni terroristiche. Alla luce dei recenti avvenimenti, le dichiarazioni di Obama trovano un malinconico e rassegnato accoglimento.