In queste ore l'assassinio efferato di Luca Varani, avvenuto nel quartiere del Collatino di Roma, si arricchisce sempre di più di macabri dettagli. I giornali riportano come il giovane di 23 anni in quelle drammatiche ore abbia subito violenze di ogni tipo, sia stato costretto ad assumere droghe e sia stato torturato prima di ricevere il colpo mortale, frutto del gioco sadico perpetrato dai suoi carnefici. Le ultime notizie ci raccontano anche che quella sera siano stati contattati 13 ragazzi, ma solo Luca Varani abbia risposto all'invito, confermando che la sua morte sia stata frutto solo del caso.

Ci dicono anche cheMarco Prato abbia lasciato delle lettere, in cui avrebbe scritto del suo desiderio di essere donna e dei patimenti interiori, il tutto, sembra, poco prima di tentare il suicidio con i barbiturici. Tra qualche giorno sapremo tutto della vita agiata di quei due giovani della Roma bene, studenti di Giurisprudenza fuori corso che avevano tutto ciò che desideravano e sicuramente avremo ulteriori notizie di come sia morto Luca attraverso l'autopsia.

Luca Varani, la vittima

Il padre del giovane assassinato è un venditore di dolciumi alle fiere, a cui due giovani annoiati della vita hanno tolto l'unico figlio. Ora quest'uomo dalle pagine di Repubblica vuole difendere la memoriadi Luca, affinché alla fine suo figlio non passi dalla parte del torto anche per il solo fatto di aver accettato, come sembra, 120 euro per partecipare alla festa di Foffo e Prato.

I media, infatti, dicono già che Varani avesse qualche problemino con lagiustizia, essendo stato fermato alla guida senza assicurazione. Si dice anche che il giovane fosse alla ricerca di denaro. L'unica cosa importante, però, come ribadiscono i familiari di Varani è di non dimenticare che Luca è e rimane la vittima. In fondo Luca era un giovane come tanti, alla ricerca di lavoretti per mantenersi la macchina e fare bella figura con la propria ragazza.

Il delitto senza un perché

Manuel Foffo nella sua deposizione confessa che avrebberoucciso solo per scoprire che effetto facesse. Marco Prato avrebbe già picchiato un altro giovane circa un mese fa senza un perché. Ora inizierà la parte processuale, che si annuncia una vera battaglia. Le difese vogliono chiedere la perizia psichiatrica e l'esame tossicologico per i propri assistiti per dichiarare la loro infermità mentale o almeno quella parziale.

I due arrestati iniziano già a cambiare versione e ad accusarsi vicendevolmente.

Al di là del processo, lungo e doloroso, rimane il dramma di tre famiglie che hanno perso i propri cari solo per il gusto di passare una serata diversa e di provare emozioni forti.