Sono in corso numeroseiniziative da parte dei cittadini per scongiurare il crollo della Torre Maggiore in territorio di Pomezia (Roma),una delle principali fortificazioni della campagna romana. Allo stesso tempo è in pieno fermento l'attività delle associazioni localiin contrasto alprogetto della costruzione, nelle sue immediate vicinanze, di un impianto biodigestore.

Latorre medievale èa rischio crollo

Da tempo Tor Maggiore è a rischio crollo e sembrano ben pochi gli interventi messi in atto per scongiurare un simile evento.Il monumento storico, che si trova nelle campagne di Santa Palomba, appare lesionato sin dalla parte apicale.

Con i suoi34 metri di altezza la Torre è una delle più imponentidella campagna romana.

Il sito medievale è costituito da una cinta muraria merlata, da un edificio religioso e dalla torre.Inizialmente costruitosui resti di un complesso romano nei pressi delle antiche vie Ardeatina e Satricana,nell'VIII secolo venne dotato di unadomusculta dedicata a S. Edistius, culto locale di un soldato martire ai tempi delle persecuzioni di Diocleziano. Il complesso venne ricostruito nel XII secolo dallafamiglia dei Savelli.

Loscorso 24 febbraio le associazioni di Pomezia hanno incontrato funzionari del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. All'incontro organizzatodall'associazioneLatium Vetushanno partecipato diversisodaliziquali ilComitato di quartiere Roma 2, l'associazione Fare Verde, il Coordinamento No discariche No inceneritori, l'Associazione Sviluppo Torvaianicaeil IX Municipio del Comune di Roma.

L'iter burocratico per riconoscere il vincolo sui terreni adiacenti è finalmente iniziato, poiché finoraTor Maggiore è tutelata soltantocomemonumento medievale. L'anno scorsola Torreha ricevuto un ottimo piazzamento nella Campagna nazionale “I luoghi del Cuore”.

Le azioni da mettere in campo per impedire il crollo della torre, sono riassunte in un comunicato di Latium Vetus, nel quale emerge"la richiesta di attuazione del restauro del monumento, in considerazione del grave stato di conservazione delle murature e il rischio per il monumento dovuto alla possibile realizzazione, sul lotto limitrofo, del progetto della centrale a biogas proposta dalla Cogea che potrebbe comportare una grave svalutazione dell'intera area ed un impatto insostenibile per il monumento".

Interessante segnalare che proprio una settimana fa il Presidente del Consiglio Renzi ha visitato due aziendedi Pomezia a pochi chilometri dal sito.

L'impianto BioGas a Santa Palomba - Tor Maggiore

L'impianto biodigestore che potrebbe sorgere in localitàSanta Palomba, in un terreno a strettadistanzadalla Torre, dovrebbe consentirelalavorazione di 60.000 tonnellate di rifiuti organici all’anno, decisamentetroppi per il territorio pometino.L'area scelta è, inoltre,prossima al sito di stoccaggio di idrocarburi dell’ENI.Tutto ciò ha contribuito al sollevamento delle associazioni locali, enon si tratta dellaprima protesta in zona controimpianti biogas.

Intantoi giardini pubblici del quartiere Roma 2, sempre a Pomezia, sono stati intitolati proprio a"Tor Maggiore" per ricordare l'importanza storica del territorio.Un nuovo tavolo tecnico sulla Torre dovrà tenersi nel corso di questo stesso mese.