Nella notte scorsa, 7 aprile, quattro ordigni esplosivi hanno lacerato il territorio del Sinai settentrionale provocando un numero di morti e feriti che al momento è fermo alle 18 unità, ma che comunque potrebbe aumentare nelle prossime ore. L'Isisha rivendicato l'attentato via internet, fornendo dettagli dell'accaduto che confermerebbero il loro coinvolgimento nell'ennesima strage di cui si sono fatti protagonisti; hanno specificato la zona in cui hanno seminato il terrore, tra cui il "sud-ovest di Sheikh Zuweid" e i mezzi che sono stati coinvolti e dai quali non è riuscito a salvarsi nessun superstite.Lo Stato Islamico si è notevolmente rafforzato nel paese nordafricano grazie all'alleanza con il gruppo jihadista locale Ansar Bait al-Maqdis, il quale già combatteva autonomamente contro le autorità de il Cairo.

La sicurezza locale ha specificato che i quattro ordigni erano stati posizionati lungo l'autostrada che attraversaSheikh Zuweid eRafah,sul cui asfalto hanno perso la vita e sono rimasti feriti diversi militari, tra cui ufficiali e reclute.Gli ordigni sono stati fatti esplodere a distanza, infatti, proprio quando un mezzo blindato e uno di smistamento stavano attraversando le suddette località.

Prosegue la lotta contro il Terrorismo

Continua è la lotta contro la follia dei jihadisti islamici, che fanno di se stessi autori sadici di terrore ingiustificato ed ingiustificabile. John Kerry, il segretario di Stato Americano, è arrivato da poche ore a Baghdad a seguito dell'accaduto per discutere con le autorità locali della vitale necessità di continuare a fronteggiare l'Isis e non solo.

Fondamentale sarà anche l'organizzazione di un'offensiva atta a conquistare di nuovo la città diMosul, ora sotto il dominio dello Stato Islamico. Faranno seguito incontri anche con il primo ministroHaidar al Abadi.

In Egitto da tempo impazza una lotta nel cuore del Sinai, esplosa a seguito delle proteste successive al golpe contro il presidente Mohammed Morsie che ha portato al potereAbdel Fattah al Sisi.