Messina all'asciutto, ancora una volta, sempre per lo stesso motivo: il cedimento della condotta di Fiumefreddo, stavolta all'altezza di Sant’Alessio Siculo.Disagi per i cittadini che già nel recente passato si erano trovati senz'acqua per ben 20 giorni, dovendo ricorrere ad autobotti facendo lunghe file.
L'Amam, l'azienda meridionale acqua, è ancora nell'occhio del ciclone, dopo aver promesso interventi su tutto l'arco della condotta, lunga 70 Km. Si è tamponata l'emergenza attraverso il completamento di un bypass sulla collina di Calatabiano, con la posa di tre tubi flessibili provenienti dalla Germania.
Per evitare ulteriori danni, i tecnici dell'Amam hanno dovuto chiudere la condotta, alla foce del torrente Salice e già da domani l'acqua non arriverà più nei rubinetti di gran parte della città. Inoltre lo specchio di mare che bagna Sant’Alessio Siculo si è tinto di rosso a causa della perdita. Amam e Protezione civile stanno studiando gli interventi per risolvere al più presto il problema.
Il sindaco Accorinti si è così espresso in una breve nota: «Una volta accertata l’entità del danno si valuterà l’opportunità di attivare la fornitura dell’acquedotto dell’Alcantara, attraverso un bypass in località Furci Siculo. Si invita la cittadinanza a limitare l’uso dell’acqua».
Intanto è ancora panico tra i cittadini: l'hastag #messinasenzacqua è stabile come trend topic e tutti sono pronti a lunghe trafile per avere un bene tanto prezioso quanto indispensabile: l'acqua.
Sembra tanto assurdo quanto paradossale trovarsi a parlare di simili problemi nel 2016 ma la città siciliana ha fatto il bis in pochi mesi. Ad Ottobre 2015 la prima rottura che sembrava essere un episodio isolato e circostanziato ad un periodo di tempo ben ristretto, poi il solito lassismo e la lentezza della macchina burocratica che ha rimandato gli interventi necessari per porre fine definitivamente a questa emergenza. Adesso l'incubo, misto ad incredulità, perché i cittadini messinesi ancora non vogliono crederci.